«Mia madre è tornata per salvare mio figlio»

«Mia madre è tornata per salvare mio figlio» Per curare il ragazzo occorrono alcuni test genetici sulla nonna, che era scomparsa nel '51 «Mia madre è tornata per salvare mio figlio» Napoli, si ritrovano dopo 47 anni NAPOLI. Le mani rugose e bellissime le accarezzano dolcemente i capelli ormai incanutiti, che finora non avevano mai conosciuto un gesto di tenerezza e di amore della mamma. Maria non immaginava che un giorno avrebbe incontrato la donna che 47 anni fa l'ha messa al mondo, abbandonandola in fasce in un ospedale, ma ora che l'ha incontrata sembra non volersene più staccare, come se prolungare gli abbracci servisse a recuperare il tempo penduto. E' una storia a lieto fine quella che ha condotto una madre e una figlia napoletane a ritrovarsi e riconoscersi dopo circa mezzo secolo, e dove il destino ha giocato la sua parte. «E' il mio giorno più felice sussurra commossa Maria -. Mia madre è bellissima, ha una sua famiglia, ha dei figli che sono anche miei fratelli e che mi hanno accolto benissimo, così come io, mio marito e i miei figli abbiamo accolto mia madre». Le strade delle due donne si sono incrociate per puro caso: per curare uno dei suoi figli, affetto da una rara malattia genetica, Maria è stata costretta a cercare le tracce della madre naturale per offrire ai medici gli elementi indispensabili a individuare la terapia adeguata. Una ricerca che ha trovato non pochi ostacoli, soprattutto nelle norme che tutelano la riservatezza. 11 tribunale di Napoli, al quale la donna si era rivolta, aveva acconsentito ad aprire gli archivi del Comune dov'era custodito il segreto della nascita, ma aveva anche stabilito che quei dati potessero essere noti solo al pubblico ministero e al medico incaricato di eseguire le analisi. La decisione dei giudici aveva gettato nella prostrar:one Maria, che intanto aveva visto crescere all'improvviso dentro di sé il desiderio, sopito per tanti anni ma mai spento, di incontrare la madre. Ma la situazione, che sembrava bloccata per la rigidezza delle norme, ha avuto una svolta quando la sessantaduenne sconosciuta ha letto la storia sui giornali e si è rivista nella ragazza che il 16 settembre 1951 abbandonò la bimba appena nata nella «ruota» dell'ospedale Annunziata. «Sono io la mamma di Maria, vi prego fatemela vedere», ha detto l'anziana signora. Il suo desiderio ha annullato lo «sbarramento» giuridico e le due donne hanno avuto la possibilità di abbracciarsi. Quarantasette anni fa, appena sedicenne, sedotta e abbandonata dall'uomo che l'aveva messa incinta, la donna si sentì vittima della vergogna e dei pregiudizi del tempo e decise che non poteva tenere con sé il frutto della «colpa». Ora ricorda che anche lei, nei primi tempi, cercò notizie della bambina che era stata poi adottata da una giovane coppia di sposi. Racconta Maria: «La mamma mi ha detto che ero nel brefotrofio e lei andava in ospedale a domandare di me. Ero troppo piccola perché potesse tenermi con sé, ma non importa: è come se fossi venuta al mondo per la seconda volta. Non si può descrivere a parole quello che ho provato. Ma ora ci vuole pazienza: tutti noi, la mia famiglia e quella di mia madre dovranno abituarsi pian piano a questa nuova situazione che non dovrà creare traumi a nessuno». La bambina abbandonata, diventata grande, si era sposata e dal matrimonio ha avuto due figli. Negli anni scorsi ha perso i genitori adottivi (ai quali «ha voluto un bene dell'anima», ha tenuto a precisare). Il primo incontro di Maria con la mamma è avvenuto in un ospedale di Napoli, dov'è ricoverato il figlio ammalato. Poi ha invitato l'anziana madre a casa. «Mamma ha conosciuto i nipotini e mio marito, è stata una scena bellissima. Ha detto che si sottoporrà a tutti gli esami che i medici richiederanno per far sì che mio figlio possa guarire. Cosa mi è mancato di lei maggiormente in questi anni? Le mani, le mani di mamma sono bellissime quando mi accarezza i capelli...». Enzo La Penna La donna aveva lanciato un disperato appello «Ma ora mi sento come se fossi nata una seconda volta» La donna che ha ritrovato la madre dopo 47 anni, ripresa dal Tg5

Persone citate: Enzo La Penna

Luoghi citati: Napoli