Argentina, in cella l'ex dittatore Musserà
Argentina, in cella l'ex dittatore Musserà Per sottrazione di minori di desaparecidos Argentina, in cella l'ex dittatore Musserà BUENOS AIRES. L'ex ammiraglio Emilio Massera, membro della giunta militare protagonista del colpo di Stato in Argentina nel marzo 1986, è stato arrostato ieri a Buenos Aires nell'ambito di un processo per sottrazione di minori nati da detenuti desaparecidos. Lo ha reso noto la televisione argentina. L'arresto di Massera, che è stato posto in isolamento, ò avvenuto dopo un lungo interrogatorio in tribunali; da parte del giudice Maria Romilda Sei-vini de Cubria. Emilio Massera, che era giunto in tribunale due ore prima del previsto per eludere la stampa, ha deciso di non rispondere ad alcuna delle domande postegli dal giudice quando - indica l'agenzia di stampa «Na» - ha appreso che la sua era una vera e propria deposizione come indagato e non una testimonianza. A questo punto, dopo aver letto come previsto dalla legge tutte le domande, la signora Servirli de Cubria ha deciso l'arresto provvisorio e il trasferimento di Massera nell'area militare di Campo de Mayo. 11 difensore dell'ex ammiraglio, Miguel Angel Arce Aggeo, ha per parte sua reso noto che l'in da oggi cercherà di ottenere gli arresti domiciliari previsti dalle leggi argentine per chi abbia superato i 70 anni di età. «E' stata presa una decisione molti) severa, anche se non dobbiamo vederla come definitiva». Il processo in cui è coinvolto l'ex dittatore argentino riguarda la sottrazione di neonati di due coppie di detenuti (Patricia Roisinblit-José Manuel Perez Rojo e Cecilia Vinas-Hugo Penino) considerati oggi desaparecidos. 1 reati contestatigli di sottrazione di minore, falso in documento pubblico e soppressione di stato civile, prevedono pene fra tre e dieci anni di prigione. L'organizzazione delle Nonne di Plaza de Mayo cerca da oltre due decenni almeno 200 figli di desaparecidos che sarebbero stati dati illegalmente in adozione a famiglie vicine al regime militare. L'ex ammiraglio, uno dei più spregiudicati e crudeli capi della dittatura militare argentina, fu condannato all'ergastolo - gli vennero attribuiti tre omicidi, 12 casi di tortura, 69 sequestri e sette furti, tra cui la sottrazione di neonati di due coppie di detenuti - nel processo ai generali delle tre giunte del regime, effettuato nel dicembre del 1985 durante la presidenza di Raul Alfonsin. Ma dopo aver scontato cinque anni di carcere, godette dell'indulto decretato dal presidente Carlos Menem nel dicembre del 1990. Massera, 73 anni, venne designato comandante della marina nel 1973 dall'allora presidente Juan Domingo Peron. Divenuto, con il generale Jorge Rafael Videla e Ramon Agosti, uno dei triumviri che presero il potere dopo il golpe del 24 marzo del 1976, l'ex ammiraglio si incaricò di guidare gli uomini della marina impegnati nello sterminio degli oppositori, in particolare insila famigerata Esina, la scuola di meccanica dell'arma con sede a Buenos Aires dove trovarono la morte migliaia di «desaparecidos». Uno dei suoi pricipali obiettivi ò stato quello di emulare politicamente, a modo suo, Peron. Tra le iniziative adottate per raggiungere il suo scopo non solo fondò un partito ma si iscrisse anche alla Loggia P2 di Licio Celli, personaggio con grandi collegamenti in Argentina. [Ansa]
Luoghi citati: Argentina, Buenos Aires
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