Cossufta prova a sedurre le star

Cossufta prova a sedurre le star Partita da Viale Mazzini la giornata dello spettacolo per i Comunisti italiani Cossufta prova a sedurre le star Tra la lettera di Vecchioni e le battute di Vauro ROMA. Sarà perché si tratta di una storia che rivela la purezza che può nascondersi nell'animo dei negletti, ma è la «Traviata» l'opera preferita di Cossutta. Il quale ha una passione per lirica e sinfonica, e così ieri, quando l'inviato di un'emittente poprock gli ha piazzato il microfono sotto il naso domandando quale fosse il suo autore preferito, lui a bruciapelo ha risposto: Beethoven. Non proprio pertinente, presidente, aveva l'aria di rimproverarlo il coordinatore Marco Rizzo. In platea, infatti, c'era Francesco Baccani, e Roberto Vecchioni aveva mandato non un telegramma, ma una lettera di tre pagine, «a voi, che siete l'ala della battaglia ininterrotta per ideali mica da poco». Era la giornata, ieri, che il neonato partito dei comunisti italiani ha dedicato allo spettacolo, e che Cossutta ha cominciato facendo visita al settimo piano di Viale Mazzini. Ha incontratoZaccaria e Celli, e si sono trovati tutti preoccupati per l'affare Murdoch-Moratti. Perché la Rai aveva una mezza intesa con la Telecom, circa i canali digitali, e questa potrebbe svanire. Poi, al pomeriggio, incontro «con il mondo dello spettacolo, per capire i vostri problemi», dice Cossutta, al Teatro dell'Orologio. Il quale è piccolissimo, e pieno. Qualche volto noto anche se minore del Pippo Chennedy Show, una troupe di «Striscia la notizia» che riprende tutto minuto per minuto. E soprattutto Vauro, il feroce disegnatore satirico. «Rizzo dice che rivendica di esser figlio di operai, io sono invece figlio di mignotta...», dice, e Cossutta si mette le mani nei capelli. «... Mica scherzo, lo dico sul serio» insiste Vauro. E a Cossutta gli va giù la testa sul tavolo. Poi si riprende, e applaude. Si va avanti tra un cantautore calabrese che dice «le mie sono canzoni politiche, ma io faccio la fame» e il sindacalista-attore Pavan che denuncia: i soldi dei contribuenti se ne vanno in cachet altissimi per i grandi eventi, mai per il teatro, mai per i lavoratori. E' solo un passaggio. Vauro ricomincia «Armando, tu hai bisogno di intellettuali che ti rompano continuamente le scatole». Ma, per ora, a parte un serissimo Minucci responsabile del settore cultura, c'è solo la troupe di «Striscia la notizia». ' [ant. ram.] Il fondatore del Pdci Armando Cossutta

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