D'Alenici, un pò di filosofia su una grana chiamata Ocalan di Augusto Minzolini

D'Alenici, un pò di filosofia su una grana chiamata Ocalan D'Alenici, un pò di filosofia su una grana chiamata Ocalan UNA SERA A PARIGI SPARIGI A HA' perché è sollevai o dalle dichiarazioni del presidente della Commissione Europea Santcr contro Li Turchia Oppure perche gli Usa hanno l'atto un passo verso l'Italia quando hanno deciso di puntale a! posto dell'estradizione di Ocalan ad Ankara ad un processo dui leader curdo in Germania o nel nostro Paese O ancora perche il presidente francese Chirac ha nel colloquio di ieri seni dato «il suo appoggio incondizionato all'Italia, motori' dell'Unione europea» nella vicenda Ocalan. sta di latto che Massimo D'Alenia ieri ha riacqui stalo il sorriso e uscito dall'isolamento e si e convinto di aver preso le misure adatte al caso, 'l'ant'e che l,i giornata di ieri per il premier italiano e stata una lunga serie di ino inenti euforici, culminata anche con la richiesta ufficiale a Chirac della presidenza della Commissione europea per Romano Prodi. E addirittura prima di incontrare il presidente francese e andare a cena con .l<«spili. D'Alvina nel salotto dell'ambasciata italiana ha dato lezio ni e ha spiegato quale filosofia dove seguire un governo diesi trova nel le mani una patata bollente come quella di deal.m in Italia. Osserva D'Aleuta: «Noi italiani siamo l'atti cosi. Noi siamo un popolo apeiio. democratico, ci comnmoviamo, siamo sensibili alla fratellanza. Per cui anelli: il governo deve tenere conto della natura del nost ro Paese. In Parlamento ogni tanto ti danno qualcosa da firmare. Uno firma, firma e poi si vede.. Chi governa pero deve valutare tulio con realismo. Deve farsi carico dello spirilo it,diano, ma anche della delicatezza dei problemi Se voglio dare delle bacchettati' a Ramon Mantovani di Kilonda/.ione o al verde Athos De Luce,, per quello che hanno detto7 Figuriamoci. Io penso che la difesa ilei di riti i non e un latto lolklorist i co Come finirà7 Vedremo. Oneste sono cose lunghe, bisogna trattare, persuadere gli altri, inviare dossier Non e come il teatrino italiano. Poi vedremo. Noi svolgiamo il nostro ruolo. Ad esempio il governo ha lai to la sua parte nel rinvio della partita della Juvo che e un patrimonio italiano. Sarebbe slato assurdo giocare quel giorno. Insomma andiamo avanti... e intanto la Roma vince uno a zero». li già, ancora non si sa come finirà, ina D'Alvina, forse peccando di ottimismo, pensa di aver risolto alcuni dei problemi che lo assillavano. Ad esempio, crede che l'animi lustrazione di Washington non sia pm irritala come qualche giorno fa. «Abbiamo fatto capire loro un dato ha raccontato -: noi dovevamo rispettare le decisioni della nostra magistratura che non solo aveva liberato Ocalan mentre il governa ne ha deciso la custodia, ma ha scritto nero su bianco che non può essere estradato. Loro invece in un primo tempo hanno creduto che noi volessimo assumere una decisione politica». (Ionie dire, che l'atteggiamento del governo italiano fosse la conseguenza della nuova guida post-comunista. Forse per questo ieri il premier ha tentalo di tutto per dimostrare che non c'è gelo tra Roma e Washington, Ha ricordato che nell'ultimo mese ha avuto due col loqui telefonici con (Mintoli senza, pero, precisare quando. E non ha mancato di pizzicare il ministro della Giustizia Diliberto in ossequio a Washington: «Lui stesso ha detto che non e il ministro degli Esteri. Comunque, nel governo non ci sono differenze sostanziali. Detto questo, nei momenti delicati conviene che ci sia una voce sola». Infine, come prova inconfutabile che gli Usa hanno cambiato opinione, ha sottolineato che pure il primo ministro turco unii crede più all'estradizione in Turchia di Ocalan e parla della Germania o di un terzo Paese. La Commissione europea, l'atteggiamento Usa, la posizioni; della Francia hanno ridato fiato a D'Ale ma. «La Plancia - ha confidato l'ambasciatole a Parigi, Vento - si è compoiiala bene. E' quella chi; ci ha dato una mano Del resto il primo a sollevare la questione di uno spazio giuridico fu Giscard d'EStaing, quando ancora era Presidente. Se andiamo verso l'integrazione, con Schengen e necessario che esistano degli automatismi che regolino anche li; estradizioni, che non ci sia confusione su questo tema. E, comunque, .indie la stampa tedesca si ò accorta che la Germania non può assumere questo atteggiamento, non può spiccare manda ti di cattura contro Ocalan eppoi non richiederne l'estradizione». Appunto, l'estradizione in Germania, gira che ti rigira la soluzione che può togliere il governo italiano dall'imbarazzo rimane quella, «Noi abbiamo assunto un atteggiamento responsabili;, non abbiamo l'alto polemiche - è tornato a din; D'Alema perche sappiamo che la presenza turca e curda in Germania è ragguardevole». Ma a parte le l'orini!, il governo italiano spera che sia Ronn ad accollarsi il problema. E D'Aleina conta di avere Parigi e Washington dalla sua nel tentativo di convincere Schroedcr, anche se in questa giornata all'insegna del¬ l'onnipotenza il premier italiano arriva a dire: «Noi siamo un Paese adulto, non abbiamo bisogno di raccomandazioni». Sulla Germania, comunque, sia pure sommessamente, il premier professa ottimismo. Si aspetta buone nuove non tanto dall'incontro di venerdì a Bonn con il cancelliere tedesco, quanto dalla visita chi: il ministro degli l'istori Fischer farà in Italia a l'ine settimana, Spera D'Alenia e fa gli scongiuri. Ed intanto assapora gli ultimi sviluppi positivi sperando che si apra la strada a una soluzione definitiva della vicenda Ocalan e a un negoziato più complessivo sulla questione curda. D'Alema ha bisogno di un successo per dare credito a queste sue prime uscite internazionali. Forse è la cosa a cui tiene di più. Una soluzione positiva del caso Ocalan potrebbe essere un buon bi¬ glietto da visita, potrebbe rendere più convincente la sua immagine internazionale perora legata solo al tentativo, condiviso con Jospin (sarà un incontro tra una delegazione del governo italiano e quello francese sull'argomento) e Schroedcr, di spingere i Paesi europei ad un maggiore impegno sul versante dell'occupazione. Augusto Minzolini «Noi siamo un popolo aperto sensibile alla fratellanza Anche il governo deve tenere conto della natura del Paese»