Polemica sugli archivi tra Israele e Vaticano
Polemica sugli archivi tra Israele e Vaticano OLOCAUSTO Gerusalemme: vogliamo consultarli Polemica sugli archivi tra Israele e Vaticano GERUSALEMME. Israele si accinge a pubblicare tra alcuni giorni una «lista nera» di archivi, di organizzazioni e di società che continuano a restare chiusi ai ricercatori e che, a suo dire, contengono informazioni sulla Shoah, l'olocausto in cui sei milioni di ebrei perirono per mano dei nazisti. Nella lista, tra gli altri, sono compresi gli archivi del Vaticano, della Francia, della Repubblica Ceca, della Polonia, del servizio segreto britannico Mi-5, della società italiana Assicurazioni Generali e gli archivi Stuermer a Norimberga. La Russia ha invece aperto i suoi archivi ma esige somme astronomiche per la ricerca di documenti, al punto da renderla impossibile. Israele afferma che non v'è motivo valido per cui i responsabili di questi archivi debbano impedire l'accesso a informazioni sulla Shoah. «Noi, in quanto ebrei, vogliamo sapere tutta la verità, tutto ciò che è successo durante la Shoah», afferma Bobby Brown, consigliere del premier israeliano per gli affari della Diaspora, «Dopo 55 anni non c'è alcun motivo per cui gli archivi continuino a conservare segreti, impedendo di conoscere la verità». Secondo Brown gli archivi Vaticani sono di particolare interesse, «perché il Vaticano è l'unico Stato ad aver avuto rappresentanti in tutta Europa prima, durante e dopo la guerra». [Ansa]
Persone citate: Bobby Brown, Brown, Stuermer
Luoghi citati: Europa, Francia, Gerusalemme, Israele, Norimberga, Polonia, Russia
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