«Occhi» puntati sull'Arte
«Occhi» puntati sull'Arte «Occhi» puntati sull'Arte Come tutelare il nostro patrimonio Dopo la sicurezza personale, industriale e sociale, nel mirino dei «fornitori di sicurezza» è arrivata l'Arte. Certo, sistemi antincendio nei musei, quelli di protezione dagli atti vandalici, di controllo dei visitatori o dell'umidità ambientale sono sempre esistiti. Ma diciamo la verità: dopo i recenti fatti occorsi sia in Italia che nei grandi musei all'estero, con furti a ripetizione, richieste di riscatto e recuperi della refurtiva in modo più o meno avventuroso, il dubbio che qualcosa bisogna ancora fare resta. Ma oggi nel settore della sicurezza si colgono una attenzione e uno sforzo, nella direzione della tutela e della fruizione «sicura» dei beni culturali, come mai si era verificato in passato. E questo e senz'altro la prima di una serie di buone notizie. Per cui le soluzioni più sofisticate, sin qui sviluppate in prevalenza in relazione ai problemi di sicurezza perso¬ nale e industriale, sono state utilizzate per dare vita a un nuovo filone di sistemi di sicurezza, rivolti appunto in maniera specifica alla difesa del patrimonio artistico. Due fatti tra gli altri paiono particolarmente indicativi di questa tendenza. L'evento clou di «Sicurezza '98», la mostra biennale del settore che si terrà da oggi sino al 28 novembre alla Fiera di Milano, è rappresentato in questa edizione dall'iniziativa «Museo in mostra». Mentre il mese prossimo, nell'ambito del Salone dei Beni Culturali che si svolgerà a Venezia dal 3 al 6 dicembre, una delle principali aziende del settore, la BTicino, presenterà il progetto «BTicino a regola d'arte», rivolto appunto alla tutela e insieme alla valorizzazione dei beni culturali. «Museo in mostra» nasce dalla collaborazione fra la associazione Intel, organizzatrice di «Sicurezza '98», le or¬ ganizzazioni delle industrie del settore (Anie-Ames, Associazione nazionale automazione e sicurezza, e Anciss, Associazione nazionale costruttori installatori integratori sistemi e servizi di sicurezza) e un gruppo di esperti del Museo della scienza e della Tecnica di Milano, del Comando carabinieri tutela patrimonio artistico, del Politecnico di Milano e dei vigili del fuoco. L'iniziativa riguarda tutti gli aspetti connessi alla salvaguardia dei beni artistici e dell'incolumità dei visitatori, con particolare riferimento a tutte le connesse normative vigenti (normative che non sono solo quelle riferite alla sicurezza in senso stretto: le telecamere, ad esempio, devono essere dichiarate agli utenti, in virtù della legge che tutela la privacy di ogni singolo cittadino. Il progetto BTicino invece muove dalla ricerca di nuove metodologie di progettazione dei sistemi di sicurezza dei Beni Culturali, in maniera tale da risolvere la questione del rapporto tra vincoli e norme concepiti come strumenti di difesa, ma che non possono risultare paralizzanti, e nuovi indispensabili interventi per la sicurezza e la fruizione, che però appaiono a volte «offensivi». Per risolvere questa questione, BTicino ha promosso una ricerca condotta in cinque università e politecnici italiani da docenti di Architettura e di Ingegneria. I risultati di questa ricerca di nuove metodologie di progettazione «interdisciplinare», che saranno appunto presentati al Salone di Venezia, saranno quindi verificati in cinque «luoghi simbolo» del nostra patrimonio culturale (La Scala di Milano, le Corderie dell'Arsenale di Venezia, la Basilica di S. Clemente a Roma, L'Antiquarium a Pompei e Villa Niscemi a Palermo).
Persone citate: La Scala
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