«L'Italia non mi caccerà»
«L'Italia non mi caccerà» «L'Italia non mi caccerà» // leader curdo: per questo motivo ho scelto di rifugiarmi a Roma BONN. «Non credo che l'Italia mi estraderà in Turchia o in Germania». E' quanto ha affermato il leader curdo Abdullah Ocalan in un'intervista rilasciata al giornale Ozgur Politika e ripresa dal quotidiano tedesco Frankfurter Rundschau. Sulle motivazioni che l'hanno condotto in Italia, Ocalan ha detto: «A farmi compiere questa scelta sono state la grande storia di questo paese, la solidarietà dell'opinione pubblica democratica, un governo basato sui principi della democrazia, un sistema giudiziario indipendente». Sulla base di queste considerazioni - ha aggiunto Apo - non ho mai dubitato del fatto che qui non si arriverà mai a ima decisione negativa nei miei confronti». Il leader del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) ha quindi esortato le autorità italiane a «mostrare la forza di far giudicare» i curdi «e la parte turca in un tribunale per i diritti umani a Roma». «Il mio compito è contribuire a una soluzione giusta, democratica e pacifica. Il nostro armistizio, in vigore dal primo settembre, continua a valere. 11 nostro avversario dice apertamente che il problema curdo non esiste e cerca di arrivare a questo con azioni di annientamento. Questa è una grande ingiustizia», ha proseguito Ocalan, secondo il quale sulla questione curda deve essere organizzata «una conferenza internazionale». «Le leggi delle Nazioni Unite devono valere anche per i curdi. Se la Turchia cessa gli attacchi, non morirà più nessuna persona e non sarà più sparato un colpo. E' bene che si capisca. Cessare la lotta armata o continuarla dipende soltanto dalla nostra volontà. Il nostro obiettivo attuale è quello di sventare gli annunciati attacchi invernali da parte della Turchia», ha concluso.[Agi]
Persone citate: Abdullah Ocalan, Ocalan
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