In cella il questore di Milano: omicidio

In cella il questore di Milano: omicidio L'episodio nel '95 in Puglia: da un elicottero Forleo avrebbe ucciso un contrabbandiere simulando poi una sparatoria In cella il questore di Milano: omicidio Il gip decide l'arresto per i rischi di inquinamento delle prove LECCE. Uccise un contrabbandiere sparando da un elicottero durante un inseguimento. Poi, secondo l'accusa, ordinò agli agenti di procurarsi una mitraglietta e di metterla nello scafo, carico di sigarette, per dimostrare che l'omicidio era nato da una sparatoria e che la polizia aveva risposto al fuoco. Ora, dopo tre anni e un'inchiesta archiviata, Francesco Forleo, 57 anni, questore di Milano, è stato arrestato e rinchiuso a Forte Boccea. All'accusa di omicidio si aggiunge quella di aver depistato le indagini, inducendo alcuni agenti a organizzare la messinscena. L'episodio risale al '95, quando Forleo era questore di Brindisi. Vito Ferrarese, contrabbandiere, fu colpito da una pallottola calibro 9. L'inchiesta, archiviata dopo sei mesi, è stata riaperta meno di un mese fa dalla Procura antimafia di Lecce, i cui sostituti Giuseppe Capoccia e Leonardo Leone De Castris hanno, grazie alle testimonianze di più poliziotti, accertato che i contrabbandieri non erano armati e che la pistola del questore è stata l'arma dell'omicidio. Il gip Pietro Baffa ha firmato anche le ordinanze di custodia per Pasquale Filomena ed Emanuele Carbone, poliziotti già detenuti in quanto arrestati a ottobre con altri tre colleghi per collusione con la Sacra Corona Unita. Secondo il magistrato, nei giorni scorsi, dopo aver letto sui giornali che l'indagine andava avanti, Forleo ha tentato di coprire l'accaduto, facendo nuove pressioni su alcuni poliziotti per evitare che rendessero dichiarazioni ai pm. Baffa fa riferimento anche a un incontro tra alcuni dei protagonisti della vicenda: Forleo avrebbe detto che si era «riusciti a coprire ogni cosa». Secondo l'accusa, Filomena avrebbe reperito la mitraglietta e l'avrebbe messa nello scafo. Determinanti le testimonianze di Pietro Antonacci e Giorgio Oliva, all'epoca vicequestore e responsabile della squadra mobile di Brindisi, che erano sull'elicottero con altre otto persone più Forleo. Entrambi hanno aggiornato la versione fornita tre anni fa. Oliva, dirigente dell'ufficio stranieri della questura di Lecce (Antonacci è questore vicario di La Spezia), si era accollato la responsabilità dell'omicidio. Raccontò di avere sparato prima con la sua e poi con la pistola di Forleo. Le perizie stabilirono che diverse armi, Beretta di ordinanza, avevano sparato, ma che aveva sparato anche la mitraglietta. Unita alle dichiarazioni distorte degli agenti - dicono ora i magistrati - quella fu la prova che permise di archiviare l'inchiesta, dando per buona la versione del conflitto a fuoco. Il pattugliamento in elicottero era un servizio antimmigrazione: il velivolo si imbatté nello scafo blu e ne nacque l'inseguimento. Ma la vicenda sarebbe finita nel silenzio se un'altra inchiesta non l'avesse incrociata: è quella che ha portato in carcere, ad ottobre, i poliziotti Filomena e Carbone e i loro colleghi Mario Greco, Franco Vacca e Giovanni Perrucci. Sono accusati a vario titolo di avere fiancheggiato Franco Trane, un capo contrabbandiere che, da collaboratore di giustizia, aveva organizzato un clan che metteva a segno rapine contro altri gruppi di contrabbandieri con la complicità di mi settore deviato della squadra mobile. Sono stati Greco e Vacca a far riaprire l'inchiesta, dichiarando che la mitraglietta fu messa nello scalo da Pasquale Filomena. E lo stesso Filomena intanto accusa i magistrati della corte d'Appello di Lecce e ha chiesto alla Procura di Bari di essere ascoltato. Filomena, in una distinta inchiesta, è indagato con l'accusa di avere intrattenuto rapporti con il latitante Adriano Stano. Ma il poliziotto si difende dicendo di non avere eseguito ordini e tira in ballo i magistrati leccesi. Intanto, l'arresto ha suscitato numerose reazioni. «Forte solidarietà e piena fiducia» alla polizia è stata espressa dal ministro dell'Interno, Rosa Russo Jervolino, mentre secondo il Siulp «è stato un fulmine a ciel sereno». «Stima e solidarietà a Forleo» è stata espressa dal coordinatore della segreteria Ds, Pietro Folena. Duro il capogruppo dei senatori di An, Giulio Maceratini: «L'arresto costituisco il culmine dell'assurdo in cui vive il mondo della giustizia e dell'ordine pubblico». Sandro Tarantino L'inchiesta riaperta dalle testimonianze di alcuni colleghi Forse altri sviluppi Folena: sproporzionata la custodia cautelare Maceratini: sbalordito da una decisione assurda Una carriera divisa tra la polizia (fu uno dei fondatori del sindacato) e l'esperienza di deputato Conquistò una medaglia d'oro al valor civile ma i magistrati ne danno un ritratto terribile 11 gip: «E' pericoloso, può commettere altri delitti». 11 pm: si è comportato come un pistolero A sinistra il questore di Milano Francesco Forleo A destra il ministro dell'Interno Rosa Russo Jervolino

Luoghi citati: Brindisi, La Spezia, Lecce, Milano, Puglia