Indonesia, caccia ai cristiani

Indonesia, caccia ai cristiani In fiamme chiese cattoliche e protestanti, la folla infierisce sui cadaveri Indonesia, caccia ai cristiani Musulmani scatenati, 6 morti GIAKARTA. Centinaia di musulmani hanno attaccato nella capitale indonesiana Giakarta una chiesa protestante e una cattolica e poi si sono scontrati con le unità antisommossa della polizia che erano intervenute a difesa doi cristiani. Il bilancio degli scontri è di sei morti. Su alcune delle'vittime, ha riferito la Croce Rossa, l'accanimento si è spinto fino alla mutilazione e allo smembramento dei cadaveri. Il corpo di un uomo ucciso è stato innalzato come trofeo e portato per le strade dagli islamici. Le violenze, secondo quanto ricostruito dalle autorità, sono state scatenate dall'arrivo di un gruppo di protestanti di Ambon, città dove i musulmani sostengono che una moschea sarebbe stata devastata dai cristiani. Gli ambonesi facevano servizio d'ordine in una sala da gioco riservata ai protestanti, e questo locale è stato il primo bersaglio della folla di islamici. I musulmani, dopo averla distrutta costringendo gli ambonesi a una precipitosa fuga, si sono diretti nella vicina chiesa protestante di Kepatang e in quella cattolica del Sacro Cuore, dov'era in corso la celebrazione di un matrimonio. 1 rivoltosi hanno fatto irruzione nei due luoghi di culto, aggredito i fedeli, spaccato gli arredi, bruciato i libri sacri, ro- vesciato gli altari e strappato gli abiti dei celebranti. Nella zona degli incidenti, che si trova a meno di un chilometro dal palazzo presidenziale, sono accorsi reparti della polizia, che sono stati colpiti da una fitta sassaiola dei musulmani. Gli agenti hanno sparato colpi di avvertimento e lanciato gas lacrimogeni per disperdere gli aggressori. Gli scontri a sfondo religioso sono un ulteriore segnale della crescente instabilità a Giakarta, dove nei giorni scorsi alme¬ no altre 16 persone erano rimaste uccise in scontri tra la polizia e gli studenti che contestano il presidente Habibie e l'assemblea insediata dal governo per definire le riforme del sistema politico del Paese. In maggio, le rivolte culminate con le dimissioni del dittatore Suharto erano state caratterizzate anche dall'odio etnico contro la comunità cinese, in più occasioni obiettivo di atti di teppismo e violenza. Dopo i primi due attacchi contro la chiesa protestante e quella cattolica, gli incidenti a Giakarta sono continuati per l'intera giornata di ieri, I musulmani hanno fatto irruzione in almeno altri nove luoghi di culto cristiani, quattro dei quali sono stati incendiati. I dimostranti hanno impedito ai vigili del fuoco di spegnere le fiamme. La folla ha vandalizzato anche negozi e abitazioni. Ad alimentare la furia religiosa sono voci incontrollate secondo cui l'assalto dei protestanti contro la moschea di Ambon era stato ordinato e pagato da commercianti cinesi. Questo ha nuovamente attizzato l'odio etnico, e suscitato una rivolta degli islamici nel quartiere cinese della capitale, dove non si contano gli incendi e i saccheggi di esercizi commerciali. Secondo una tv locale, dieci persone sono state arrestate durante i disordini. La situazione è tornata tranquilla con il sopraggiungere della notte. L'esercito ha schierato soldati attorno alle chiese per prevenire nuovi attacchi. [Agi-Ap] Attaccati e saccheggiati a Giakarta anche i negozi della minoranza cinese Dieci arresti, nella notte l'esercito presidia i quartieri aggrediti *>;: *>;: Nella tragica immagine qui sopra, fanatici musulmani uccidono un cristiano. A sinistra, un'auto bruciata

Persone citate: Habibie, Suharto

Luoghi citati: Giakarta, Indonesia