D'Alema; boicottaggio illegale di Fabio Martini

D'Alema; boicottaggio illegale Il premier a Ginevra per l'Internazionale socialista incontra un leader dell'opposizione turca D'Alema; boicottaggio illegale «La Turchia viola le convenzioni internazionali» GINEVRA DAL NOSTRO INVIATO In una saletta d'albergo i due si sono parlati per un quarto d'ora. Senza alzare la voce, ma anche senza scambiarsi novità e alla fine della chiacchierata Massimo D'Alema e il turco Haled Inonu, presidente del partito repubblicano del popolo, si sono presentati uno a fianco all'altro davanti alle telecamere. E il presidente del Consiglio, in due momenti distinti, ha scandito con chiarezza un concetto: «Sappiamo che Ocalan è un terrorista», «condanniamo il terrorismo, anche quello del Pkk», «ma questo non ci esime dal rispetto delle nostre leggi». E quanto alle reazioni turche, D'Alema, con Inonu al fianco, alza leggermente il tono della voce: «Sono stati compiuti anche atti illegali contro l'Italia e i nostri interessi. Il boicottaggio commmerciale è proibito dalle convenzioni internazionali». Per Massimo D'Alema domenica 22 novembre è stata una giornata meno gratificante di quella che l'aveva preceduta e che era culminata nella solidarietà dell'Unione europea. Una domenica difficile, conclusa a Ginevra per la riunione del Presidium dell'internazionale socialista, ma che era stata scandita dall'affastellarsi di notizie contraddittorie. Da una parte la Germania, che insiste nel suo atteggiamento ambiguo - con la magistratura che ribadisce il mandato di cattura, mentre il governo continua a nicchiare. Ieri sera, a chi gli chiedeva una sua valutazione, D'Alema ha preferito scansare polemiche con i tedeschi: «lo non valuto nulla. Abbiamo arrestato Ocalan sulla base di un mandato di arresto della magistratura tedesca e ora quel governo ha 40 giorni per decidere». Nulla di più e per il momento la sorpresa del governo italiano resta affidata alle missioni diplomatiche. Ma ieri anche la questione-Juventus ha de¬ finitivamente assunto una dimensione politica: dopo che la Farnesina ha sconsigliato ai cittadini italiani di andare in Turchia, cosa devono fare i cittadini italiani che di professione fanno i calciatori? Per il momento il presidente del Consiglio preferisce non intervenire sulla questione: è di pertinenza dell'Uefa fanno sapere informalmente da palazzo Chigi. Ma l'emergenza-Ocalan continua ad assorbire gran parte delle energie del capo del governo. Ieri sera D'Alema non è voluto mancare ad una sessione ordinaria del Consiglio dell'Internazionale socialista, disertato invece da quasi tutti i grandi leader socialisti europei. In compenso, oltre a D'Alema, c'era per la prima volta Walter Veltroni. Prima della tradizionale cena che precede la sessione di questa mattina, ieri sera D'Alema e Veltroni hanno voluto incontrare il turco Hamed Inonu, presidente onorario di uno dei partiti di opposizione in Turchia e che è uno dei tanti vice-presidenti dell'Internazionale sociali¬ sta, ma che come ha detto lui stesso più tardi si è quasi ritirato dalla politica attiva e chiarendo in ogni caso di parlare «a titolo personale». Alla fine del breve colloquio, D'Alema ha spiegato che «verso il Pkk il governo italiano non ha mai espresso simpatia», ma che «i diritti del popolo curdo devono essere riconosciuti», senza per questo - ecco un altro messaggio importante di D'Alema - «arrivare alla secessione, all'indipendenza, obiettivo che non sosteniamo». E intanto neha breve visita svizzera D'Alema e Veltroni proseguono il lavoro diplomatico per favorire l'ascesa di Prodi alla presidenza della Commissione europea, un incastro complicato nel quale entra in ballo anche la presidenza dell'Internazionale socialista: fra un anno il francese Mauroy lascia e lo spagnolo Gonzalez ha fatto sapere a D'Alema che lui non correrà. Preferisce riprovarci in Spagna. . Fabio Martini «Sappiamo che Ocalan è un terrorista ma questo non ci esime dal rispetto delle nostre leggi» Un corteo a Istanbul di madri di soldati turchi morti nel Kurdistan e qui accanto il premier Yilmaz