Agnelli: meglio giocare in un campo neutro

Agnelli: meglio giocare in un campo neutro Agnelli: meglio giocare in un campo neutro TORINO. Oggi l'Uefa finalmente si pronuncerà sull'opportunità o no di confermare la trasferta della Juventus a Istanbul per la partita di mercoledì contro il Galatasaray in Champions League. La società bianconera ancora stamane farà le ultime pressioni per trovare una soluzione alla spinosa vicenda, ma l'estremo tentativo potrebbe non sortire alcun effetto. All'Uefa verranno esaminate le relazioni del Galatasaray, delle Federazioni calcio turca e italiana e dei ministeri degli Esteri dei due Paesi. Inutile dire che in ballo, oltre a questioni politiche e di sicurezza, ci sono anche ingenti interessi economici legati alla partita, decisiva per il futuro in Champions League delle due squadre. «Ci rimetteremo alle decisioni dell'Uefa - ha precisato ieri Umberto Agnelli -, ma riteniamo che la cosa migliore sia trovare un'altra se- de in cui far disputare la partita». Il presidente onorario della Juventus teme per l'incolumità dei singoli, oltreché per l'esito del confronto sportivo. «Giocando a Istanbul ci troveremmo sicuramente in condizioni anormali, potrebbe succedere di tutto. Non ci sarebbe certo un clima da spettacolo sportivo». Ma non è troppo tardi per una soluzio¬ ne alternativa? «Non credo proprio, basta soltanto volerlo. Un paio di giorni sono sufficienti per trovare un'altra sede che ospiti il match». Forse il caso Ocalan non è stato gestito nel modo migliore dal nostro governo? «Non chiedetemelo, preferisco non commentare le vicende politiche e parlare se possibile di sport». Più eloquente sull'argomento è stato l'avvocato Giovanni Agnelli, anche lui presente ieri alla partita di campionato tra la Juventus e l'Empoli: «Spero davvero che l'Uefa non decida di mandarci in Turchia. Tuttavia, se non cambiasse idea, allora andremo a Istanbul, anche se mi dispiacerebbe molto per alcuni giocatori che temono questa trasferta». Che soluzione propone, l'Avvocato? «Quella più logica, cioè un campo neutro, ma la Juventus in un secolo di storia ne ha viste di tutti i colori, quindi non si spaventa». Poi l'Avvocato è entrato nel merito della questione politica: «Ocalan? E' una sciagura, una disgrazia caduta sul nostro governo, che però non ha responsabilità nella vicenda se non nella gestione di alcune scelte politiche». Quindi è giusto non estradarlo? «Non si può mandare una persona in un Paese in cui vige ancora la pena di morte. Casomai, non so se Ocalan sarebbe venuto in Italia se il nostro Paese fosse guidato da un altro governo». Ma quale clima troverebbe la Juventus, a Istanbul? «Non credo che ci sparerebbero addosso, ma di sicuro subiremmo un condizionamento sul campo. Sarebbe un modo irregolare di giocare una partita di calcio. Speriamo che all'Uefa tengano conto anche di questo», [g. vib.] «In Turchia non ci sparerebbero addosso, ma certo subiremmo un ingiusto condizionamento» Marcello Lippi Giovanni Agnelli

Persone citate: Agnelli, Giovanni Agnelli, Marcello Lippi, Ocalan, Umberto Agnelli

Luoghi citati: Istanbul, Italia, Torino, Turchia