LA PARTITA PIÙ' LUNGA di Marco Ansaldo

LA PARTITA PIÙ' LUNGA REPORTAGE LA PARTITA PIÙ' LUNGA MISTANBUL ENTRE scendiamo all'aeroporto «Atatùrk» con il volo da Zurigo, teniamo bene in vista, sotto il braccio, la copia della «Tribune de Genève» raccattata sull'aereo così i turchi cattivi possono scambiarci per un immigrato in Svizzera e lasciarci in pace: si sa, gli svizzeri sono neutrali per definizione. I giornali acquistati aTorino stanno invece compressi nel borsone, il passaporto riposa nella tasca interna della giacca, il baffo è pettinato all'ottomana: insomma la messinscena dell'italiano che non vuole rivelarsi a Istanbul è perfetta; al ministero degli Esteri, dove consigliano di non mettersi in viaggio verso queste terre, ne sarebbero soddisfatti. Si arriva in Turchia inquieti per le immagini viste in tv, con le bandiere italiane bruciate in piazza e il negozio Bcnetton che ha ridotto al nero tutti i colori del mondo. Se poi capiscono che siamo qui per la partita della Juventus, è finita: un giornale ha scritto che non sarà un match di calcio ma la Guerra Santa, e ogni guerra esige le sue vittime, soprattutto se la Juventus, alla fine, riuscisse a non venire. Marco Ansaldo CONTINUA A PAG. 3 PRIMA COLONNA

Luoghi citati: Istanbul, Svizzera, Turchia, Zurigo