Guida alla scelta tra 65 sigle

Guida alla scelta tra 65 sigle MERCATO Sono quelle degli «aperti», già costituiti da banche, sim, assicurazioni e società di gestione Attendono soltanto Vok al prospetto dalla Conspb per poter essere collocati tra il pubblico Guida alla scelta tra 65 sigle CIRCA due terzi dei 65 fondi pensione già costituiti sono creature delle compagnie di assicurazione; seguono le banche e, distanziate, le sim (società di intermediazione mobiliare). Ed è proprio per le assicurazioni che si è creata una situazione di stallo. Motivo: la possibilità che a commercializzare i fondi siano non soltanto gli agenti e i broker di assicurazione (che sono iscritti ad Albi professionali e quindi soggetti a verifiche della loro preparazione e correttezza professionale), ma anche i collaboratori e i produttori degli stessi agenti, che non sono sottoposti, per legge, ad alcun controllo, non sono tenuti a dimostrare la loro onorabilità e professionalità, e non devono superare alcun esame per esercitare l'attività. GARANZIE La mancata iscrizione dei prospetti informativi dei fondi pensione assicurativi all'Albo tenuto dalla Consob (la commissione per le società e la borsa, che ha compiti di vigilanza sul mercato finanziario), di fatto blocca le compagnie, che a tutt'oggi non possono distribuire i loro fondi, già pronti per il mercato. A difendere i loro interessi è scesa in campo l'Ania (l'associazione che riunisce le compagnie). Ed è intervenuto l'Isvap (l'istituto di vigilanza sulle assicurazioni), che ha suggerito una soluzione per permettere ai collaboratori delle agenzie di raccogliere le adesioni ai fondi pensione, introducendo precise garanzie e l'obbligo, per gli agenti e le compagnie, di effettuare i controlli sul conto dei loro collaboratori. A tutt'oggi la situazione non è risolta, e alle compagnie di assicurazione non resta altro da fare che attendere, mentre i concorrenti scendono in campo. LE OFFERTE Ma che cosa offrono gli intermediari a chi vuole aderire a un fondo pensione? Nella tabella sono riassunte le caratteristiche essenziali dei 65 prodotti esistenti, che hanno già ottenuto al¬ meno un'autorizzazione da parte della Covip (la Commissione di vigilanza sui fondi pensione), delle due previste (costituzione ed esercizio dell'attività). La grande maggioranza sono nella forma «multicomparto»: prevedono cioè da due a cinque diverse linee di investimento fra le quali gli iscritti possono scegliere. Esiste anche la possibilità di trasferire la propria posizione da una all'altra: è anzi una pratica consigliata per far sì che il tipo di investimento nel corso degli anni resti coerente con le esigenze di ciascuno. Fanno eccezione i fondi monocomparto di Itas vita, Roma vita e Sogersel mentre altri intermediari hanno preferito creare più di un fondo, proponendo sia la soluzione del monocomparto sia quella del multicomparto (è il caso di Generali, Montepaschi vita e Ticino vita). COSTI La struttura dei costi adottata dai singoli fondi pensione, poi, è abbastanza varia (nella tabella compaiono, per diversi fondi, le lettere n.d., non disponibile: si tratta di fondi di recente costituzione che non hanno ancora fissato i costi, o ancora non in via definitiva). Quasi tutti prevedono il pagamento di una somma «una tantum», all'atto dell'iscrizione, compresa fra un minimo di 20 mila lire (Fondigest) e un massimo di 250 mila lire (Prime investment management sim). PERCENTUALI Nella maggior parte dei casi, questa voce di spesa si riduce progressivamente nel caso in cui l'adesione al fondo sia collettiva, vale a dire da parte di un gruppo di lavoratori più o meno numeroso. Sono una minoranza (14 su 65) i fondi che hanno adottato la formula «no-load», che non prevede spese di ingresso, mentre uno soltanto, Omni fund di Deutsche bank vita, calcola la commissione in percentuale sul versamento (3%). Le commissioni di gestione, che vengono prelevate direttamente dal patrimonio del fondo (analogamente a quanto accade nei fondi comuni di inve- stimento), variano in base alle linee di investimento, o comparti, che lo costituiscono: i comparti obbligazionari costano meno di quelli che hanno un contenuto azionario. In generale si va da un minimo dello 0,6% annuo a un massimo del 2%. COMMISSIONI Diverse società chiedono, ogni anno, una somma fissa (fra le 15 mila e le 50 mila lire) che va a coprire le spese amministrative; altre prelevano una percentuale, fra l'l% e il 4%, dai contributi che alimentano il fondo. C'è poi chi addebita una cifra forfettaria in caso di riscatto dal fondo (è la voce indicata nella colonna «Costi di uscita») e chi fa pagare (in alcuni casi solo nei primi 5 anni) gli switch, cioè i passaggi da un compartimento all'altro del fondo. Nel valutare i costi occorre dunque tenere presenti tutte queste voci, e considerare che commissioni di gestione più con¬ tenute possono essere compensate dalla presenza di spese di amministrazione; o che a un costo di iscrizione elevato può corrispondere l'assenza di altre spese. Anche i costi degli switch vanno tenuti presenti, dato che l'eventualità di passare da un comparto all'altro del fondo è tutt'altro che remota. AUTORIZZAZIONI Sull'ultima colonna della tabella (tipo di autorizzazione) è ripor¬ tato il cammino verso la commercializzazione già compiuto da ogni fondo. La prima tappa dell'iter burocratico è l'autorizzazione, da parte della Covip, a costituire il fondo; la successiva è. l'autorizzazione all'esercizio dell'attività. Poi la pratica passa alla Consob: una volta depositato il prospetto informativo, il fondo può iniziare a raccogliere adesioni. Pagine a cura di MARTA VISENTIN . Bpd Impresa L e lavoro Bpd Mercato 25.000 0,72-1,44% IveiSmentil ™™ I ^ esercizio attività '! Bpd Mercato l e progresso 25.000 0,72-1,44% I 1% dei | 5QO0O I versamenti 1 gratis esercizio attività BPV-BSGSP Pensione e previ 25.000 0,72-1,2% 'A Previdenza I versamenti I 50000 gratis costituzione 100.000 0-8-1,5% I S I nessuno I gratis esercizio attività JSnza | 4 n.d. n.d. | n.d. j n.d. 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Persone citate: Marta Visentin

Luoghi citati: Albi, Roma, San Paolo