GRIDO D'AMORE E MORTE di Piero Soria
GRIDO D'AMORE E MORTE GRIDO D'AMORE E MORTE Nel thriller di Angelo Caroli miscela di azione e passione u NA trama gialla, incalzante, che s'incrocia con un romanzo d'amore, lacerante. E' una formula di mescolamento quella scelta da Angelo Caroli, inguaribile romantico, per strutturare «Il grido» (Limina, pp. 168, L. 20 mila), sua seconda incursione nel genere thriller. Funziona la soluzione, poiché trascina il lettore, con buon ritmo, a inseguire la vicenda che lega con due fili diversi la coppia protagonista. Così l'indagine cammina spedita, incontrando alcune oasi legate a scandagliare passione e lati oscuri del rapporto sentimentale tra i due protagonisti. L'inizio è secco, un messaggio anonimo, «Jennifer è una donna morta», viene recapitato a Johnny Thorpe, italo-americano dal passato avventuroso e ora investigatore privato in attività a Torino. Lei, Jennifer, americana, è il suo grande amore, e per questo motivo anche l'obiettivo di una cruele vendetta ordita da una vecchia conoscenza del detective. Jennifer viene rapita. Paura, terrore e rabbia frenano all'inizio la voglia di reazione di Thorpe, uomo abituato all'azione. Ci pensa il ricattatore fantasma a smuoverlo, iniziando un gioco crudele, perverso: attraverso filastrocche fornisce indicazioni che spingono il ricattato a compiere affannosi viaggi sempre più lontano (prima Asti, poi la Sardegna, Gibuti), anche nella memoria. Ad ogni tappa mi nuovo messaggio, cinico e macabro (nelle buste un dito, due lobi). Thorpe vince l'angoscia, riacquista lucidità e alla fine riesce ad anticipare l'ultima mossa dell'ex-amico. Grazie anche all'aiuto di alcuni personaggi (ben caratterizzati letterariamente). Soprattutto Betta la Contessa, funzionaria della Scientifica in Questura. Efficaci le ambientazioni, originali alcune immagini sparse di Torino. E il doppio percorso del «Grido» consente a Caroli anche un finale con doppia sorpresa. Che regge e soddisfa, anche dal lato morale, prima di tutto Angelo Caroli, autore che ama l'azione ma predilige il sentimento, indulge nella poesia. «Il grido» sarà presentato giovedì 26 al Circolo della Stampa, corso Stati Uniti 27, alle ore 21. Interverranno Bruno Perucca, Bruno Quaranta e Piero Soria. Alessandro Rosa
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