IL GRANDE di Guido Tiberga

IL GRANDE IL GRANDE PIPPO, Pertica e Palla, il trio di ragazzi lanciato nel '40, protagonisti di avventure di ogni tipo, dal presente di guerra al passato più remoto. I comprimari assunti al rango di protagonisti del fumetto italiano: l'arcipoliziotto Cip, imbranato ma fortunatissimo, la signora Carlomagno, curiosa e impicciona, il terribile Zagar, anticipatore comico dei cattivi in calzamaglia che avrebbero spopolato a partire dagli Anni 60. E poi l'onorevole Tarzan, il grottesco sovrano della giungla che dopo il referendum del '48 si autoproclama «presidente della Repubblica forestale», Tex Revolver, Oreste il Guastafeste, Gionni Galassia, Don Chisciotte, Baby Tarallo e Tom Ficcanaso, giornalista incapace ma fortunato, prototipo di molti frequentatori abituali delle redazioni. E, ancora, i più recenti Jack Mandolino e Zorry Kid, stelle del «Corrierino» e del «Diario Vitt». Per finire con Cocco Bill, l'unico eroe della famiglia ad essere sopravvissuto al suo creato¬ re, con i cartoni animati che Pierluigi De Mas sta preparando per il mercato internazionale e con i fumetti che Luca Salvagno realizza ogni settimana per «Il Giornalino». Benito Jacovitti era tutto questo e molto di più. Era il cartoonist più veloce e prolifico della storia: migliaia e migliaia di tavole riempite all'inverosimile di personaggi e di riempitivi, dai salami ai pettinini, dalle mezze matite alla lisca di pesce che è diventata la sua inconfondibile firma grafica. «Vedendomi ora è difficile crederlo - ha raccontato più volte Jac negli anni del successo ma da ragazzino ero molto magro. Lisca di pesce era il mio soprannome di studente». Trecento delle tavole di Jaco: vitti, campione significativo della produzione del più originale disegnatore umoristico italiano di tutti i tempi, saranno esposte da giovedì 26 al Salone dell'Automobile, uno spazio che - dopo l'antologica su Andrea Pazienza dell'anno scorso - sembra diventato il luogo ideale per le grandi mostre sul fumetto. Organizzata da Dino Aloi e Silvia Jacovitti, la figlia dell'artista, l'esposizione torinese non sarà soltanto una mostra di disegni originali. Accanto alle vignette, ai fumetti, ai manifesti elettorali (dalla De al Msi, passando per i comitati civici di Luigi Gedda), ai giochi e alle celebri «panoramiche» firmate da Jacovitti nei suoi sessant'anni di lavoro, ci saranno infatti filmati e ricostruzioni scenografiche che condurranno il visitatore «dentro» i fumetti di Jacovitti: «Si tratta di vere e proprie ambientazioni tridimensionali - spiega Dino Aloi - realizzate dall'architetto Marisa Coppiano con l'intento di offrire ai numerosi appassionati di Jacovitti un momento di suggestiva emozione». La mostra, promossa dalla Regione Piemonte, resterà aperta fino al 31 gennaio al Museo dell'Automobile (corso Unità d'Italia 40, telefono 011/67.76.66). Orario: da martedì a domenica (dalle 10 alle 18,30). Il biglietto d'ingresso, che consente anche la visita al Museo, costa 10 mila lire. Guido Tiberga Corrodi// in azione In bosso il suo cardilo Trotta/emme e Osimtntm . [iloviù, lo fidanzala IL GRANDE

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