Scrittore ti vogtlio parlare

Scrittore ti vogtlio parlare Scrittore ti vogtlio parlare CARO Scrittore ti voglio parlare, ieri sera siamo andati al concerto dei 99 Posse all'Hiroshima mon amour (diomio come funzionano lentamente le Poste! ndr) e ci siamo divertiti moltissimo. Dopo il concerto però ci è sorto un dubbio che vorremmo chiarire: riguarda il comportamento da tenere in una serata del genere (ovvero, non un concerto di musica classica o una messa). Arriviamo al punto: posizionati di proposito tra le prime file per trovarci nell'area calda e scalmanata dei fans, ci ritroviamo alle spalle un gruppo di istupiditi universitari, che pretendono di mantenere il loro spazio vitale mettendo delle borse a terra a mo' di barriera e ponendo ermetiche domande (del tipo: «Perché mi spingi?» oppure «Non vedi che mi pesti la borsa?»). Ora: ci sembra superfluo spiegare che nelle prime file di un concerto del genere si balla, si poga e via di questo passo. Ti chiediamo: sarebbe stato educato acchiappare una di quelle borse e lanciarla in aria in direzione del guardaroba? Marco e Daniela. Cari Marco e Daniela, credo dovreste considerare che: PRIMO - l'Italia è il Paese europeo e forse mondiale nel quale ci si laurea con maggiore ritardo, non solo a trenta ma anche a quaranta o cin¬ quantanni. Avete provato a chiedere la carta d'identità a questi universitari? Magari avevano pagato anche loro, nel 1977, quando erano vostri coetanei; SECONDO - pagare a un concerto dei 99 Posse mi sembra assolutamente legittimo, però non escluderei a priori le possibilità offerte dalla musica classica o liturgica: se Mozart fosse tra noi si divertirebbe moltissimo a vedervi saltare su e giù come pazzi, e probabilmente si unirebbe alla compagnia danzante (tenete anche presente che, oltretutto, nessuno si stupisce più alla vista della bolgia che si scatena sotto il palco durante determinati concerti: ma pensate che sorpresa in contesti diversi - da anni sostengo che bisognerebbepogare dal dentista, al suono di quelle stazioni radio che soltanto i dentisti sanno trovare); TERZO - e la povera guardarobiera? Comunque: spero che queste mie righe siano come sempre spunto di riflessione. ■ Buone danze e un bel pestone, ciao! Caro Scrittore ti voglio parlare, nonostante da un pezzo sia ne- gli «anta» e mio figlio sostenga che tu non fai più per me, ti leggo sempre, da sempre e di te ho letto tutto. In nome della nostra vecchia amicizia, ti prego quindi di rispondere alle mie domande e togliermi dalle ambasce: che cosa mi rappresenta quel trafiletto scritto in arabo ogni settimana su TorinoSette? E, soprattutto, chi c'è in via Cecchi 7, che cosa mi aspetta in via Frattini 11, cosa mi succede se chiamo lo 011/216364? E ancora: perché è scritto in Arabo? Per chi non sa l'Italiano? E chi è quell'originale che, pur non conoscendo l'Italiano, compra un quotidiano per leggere una trentina di righe sul supplemento? Perché io, che leggo tutto sul quotidiano e tutto sul supplemento, devo andare a fare un corso di lingua Araba per poter completare la mia lettura? Queste domande turbano la mia insonnia. Aiutami tu! Antonella. Cara Antonella, i tuoi interrogativi sono tanti e tali che non saprei da dove iniziare. Ad ogni modo: non tutti i figli riescono col buco, si sa; tu ignora il tuo e continua a leggere queste mirabili miepa- ginette. Quanto al resto, forse dovresti rivolgerti a un buon medico: sei la solapersona che legga TUTTO un giornale e TUTTO il suo supplemento di cui si abbia notizia da anni in Italia (anch'io sono un lettore compulsivo, ma ad esempio trovo noiosissimi gli elenchi delle temperature delle città italiane ed estere, e a meno che non debba mettermi in viaggio li evito come la peste; immagino però che tu legga anche quelli). Ad ogni modo: indirizzi e numeri di telefono, ove citati nel «trafiletto» in Arabo, non riguardano pericolose organizzazioni terroristiche, ma servizi di pubblica utilità rivolti ai nostri concittadini stranieri di lingua Araba; il «trafiletto» è scritto in Arabo per chi non sa l'Italiano, è vero, e in effetti è da originali spendere 1500 lire per trenta righe: però ci si può mettere d'accordo tra amici, come facciamo noi Italiani con le schedine del Lotto, e suddividere la spesa (in dieci si spendono già solo più 150 lire a testa); e in ogni caso non sottovaluterei lo studio delle lingue, che è pur sempre interessante. Oltre che utile: pensa se un giorno andassi in vacanza a Casablanca, e se su CasablancaSette non ci fossero trenta righe di indirizzi utili scritte in Italiano... Ciao e tieni a bada il pupo, mi raccomando.

Persone citate: Mozart

Luoghi citati: Italia