LA LEGGENDA DEL CHE di M. Bo.
LA LEGGENDA DEL CHE LA LEGGENDA DEL CHE Ad Hiroshima con i Senza Terra Juvarra: i delitti esemplari diAub DICONO che i ragazzi di oggi non sappiano veramente chi sia il Che. Hanno la sua faccia sulle magliette, sui poster in camera da letto, sulle bandiere che sventolano a qualsiasi manifestazione, concerto, raduno, ma la realtà è che non sanno un bel niente di lui. Forse hanno anche comprato il suo diario, ma non l'hanno letto, si nutrono semplicemente di un'ennesima mitografia commerciale e di qualche racconto sentito dai più grandi. Poi c'è uno dei più grandi studiosi e biografi di Che Guevàra: dicono che a chi un giorno gli chiedesse come poter conoscere a fondo la vita e il pensiero del Comandante, abbia risposto di badare alle uniche cose davvero serie sul Che: le leggende. Ora non sappiamo come si inserisca in tutto questo lo spettacolo che il Teatro Agricolo dei Senza Terra presenterà a Hiroshima mercoledì 25 novembre per la rassegna organizzata da Castalia «Una via teatrale». Sappiamo che si intitola «La chiamai Poderosa» e che presenta una serie di monologhi in diversi dialetti che rileggono «in chiave scanzonata e irriverente la leggenda di Guevara in un pastiche di spunti reali o fantastici». Ingresso 15 mila, ridotto 12 mila. Mentre il Che girava il Venezuela sulla Poderosa, all'incirca in quegli stessi anni Max Aub, autore nato in Francia ma cresciuto in Spagna scriveva i suoi folgoranti «Delitti esemplari». Un libricino soprendente e godibilissimo in cui si riportano, scarne, lucide e soprattutto senza la minima ombra di pentimento, le confessioni di assassinii compiuti nel¬ la più normale quotidianità. La cosa che più affascina e sconcerta il lettore è proprio l'estrema franchezza , la genuinità con cui le confessioni avvengono, cosi dirette da generare una sorta di inconfessabile solidarietà. Le motivazioni fornite sono talmente comuni e riscontrabili nella vita di tutti i giorni che chi legge si sente in qualche modo partecipe, si ritrova ben presto, dietro il sorriso, a condividere la scelta dell'assassino. Da questo libricino dunque, il Teatro della Tosse ha tratto uno spettacolo che dal 20 al 22 novembre sarà al Teatro Juvarra. E' un racconto musicale sospeso tra ironia e gusto noir firmato da Federico Sirianni (foto) e suonato da Fabrizio Giudice alla chitarra, Gianluca Nicolini ai flauti e Fernando Arena al violino. Ingresso 20 mila, ridotto 15 mila. [m. bo.]
Persone citate: Fabrizio Giudice, Federico Sirianni, Gianluca Nicolini, Guevara, Juvarra, Max Aub
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