«I LAVORI ALLA MOLE»

«I LAVORI ALLA MOLE» LO DICO A TORINOSETTE «I LAVORI ALLA MOLE» Perone: «Tutto okay ma gli architetti...» L'assessore e la Mele La passione con cui Gabriele Ferraris segue gli sviluppi della cultura a Torino l'ha indotto a qualche giudizio («TorinoSette» n. 513) che mi piacerebbe correggere: in nome della stessa passione e per rivendicare con orgoglio la buona riuscita dei progetti cui ci si dedica. La Mole Antonelliana non è e non sarà un cantiere infinito, buono per conquistare il primato al quale Ferraris ironicamente allude: i lavori di restauro interno sono incominciati il 2 maggio 1996 e termineranno alla fine del corrente mese. L'integrale- restauro delle facciate esterne, salvo complicazioni dovute al clima, sarà ultimato entro il gennaio 1999. Considerato che, nel corso dell'appalto, sono stati aggiunti nuovi impegni, nella sostanza sono stati rispettati i termini stabiliti. I risultati mi paiono eccellenti sul piano della qualità, e non hanno, come sovente accade, suscitato contenziosi con la ditta appaltatrice. L'impegno economico è stato di 17 miliardi e 600 milioni, senza alcun incremento rispetto alla previsione iniziale e tutto si concluderà in due anni e mezzo. E' qualcosa di cui possiamo essere legittimamente soddisfatti, tenuto conto della particolare natura del mo¬ numento e delle obiettive difficoltà operative che il cantiere ha dovuto superare. Il progetto scientifico di ordinamento è stato messo a punto ed è esauriente e adeguato. Per quanto riguarda l'allestimento, è il Museo stesso ad esserne responsabile. L'incarico affidato a un gruppo di architetti non ha prodotto i risultati che ci si attendeva, sicché il Museo, d'intesa con gli enti fondatori, ha convenuto sul fatto che è necessario attribuire a un nuovo progettista la definizione degli elementi allestitivi. Ho così proposto al consiglio di amministrazione il nome di un esperto straniero, che si è dichiarato disponibile assicurando che sussistono le condizioni perché il museo possa aprire entro il 1999, come ci eravamo ripromessi. Anche da questo punto di vista, dunque, se la proposta che ho formulato, con il pieno accordo dell'assessore Leo, incontrerà il consenso del Museo la situazione potrà avviarsi a una positiva e celere soluzione. Ugo Perone Assessore alla Cultura del Comune di Torino Care Renate, li scrive Mi piacerebbe che questa mia «Lettera aperta a Renato Zero» venisse pubblicata nello spazio di «TorinoSette» riservato a lettori. E' stato come innamorarsi di n"ovo e con forza inaudita, al P ..lastampa, vicino a te. E' stato come provare, dopo tanti anni, un'emozione forte, una fitta al cuore, che non so affidare alle parole, non sono poeta, non sono scrittore. Ma ci provo. Mi sovviene d'un tratto Prevert e la sua ragazza innamorata sotto la pioggia radiosa di Brest, rapita dalla felicità, trafitta dalla gioia sotto il cielo cupo della Normandia: Prevert ha cantato i sogni e l'attesa; come hai fatto tu, ieri sera. Ti vedevo lontano lontano, ti sentivo vicino vicino: ero un fiammifero in mezzo agli altri nel buio caldo della sala: la scintilla eri tu, nella tua voce, si accendeva l'amore. Nella poesia delicata e forte dei tuoi versi, delle tue musiche non c'è malinconia, come non c'è malinconia nel mio pianto di ieri, di oggi, anzi c'è gioia e nostalgia di quelle ore, che non saprò mai più vivere così. Torino ti ama, Torino è amata da te. Questi sono fatti, non parole. Tu non ami le parole consumate dei giornali e della tivù, che suonano a vuoto, quando le ripeti invano e non ci credi più. E' stato come innamorarsi di nuovo, Renato caro, di te, della tua musica, dei tuoi musicisti, che ti amano, è stato come ri-nascere con un pianto nuovo di felicità... La felicità... è una farfalla leggera, che a volte si libra sui cuori della gente come noi. Anche solo per te varrebbe la pena di vivere. Rosalinda Osano, Torino Lettere a «Lo dico a TorinoSette» La Stampa, via Marenco 32, Torino oppure fax 011 /663.90.36

Persone citate: Ferraris, Gabriele Ferraris, Prevert, Renato Zero, Ugo Perone

Luoghi citati: Brest, Comune Di Torino, Normandia, Renate, Torino