Sassolino ritira la «rottamazione» di Raffaello Masci
Sassolino ritira la «rottamazione» Via libera della Camera alla Finanziaria. Ora si studiano nuovi ammortizzatori sociali Sassolino ritira la «rottamazione» Cancellato il bonus pensioni per i cinquantenni ROMA. 11 «bonus per i lavoratori in esubero», brutalmente ribattezzato «rottamazione del lavoro», è state ritirato dal governo ieri mattina, quando la Camera aveva appena approvato la Finanziaria. Ma il problema che quell'emendamento poneva - e cioè una revisione totale del sistema degli ammortizzatori sociali - resta, e su questo il ministro Bassolino non demorde: «Basta con i prepensionamenti, d'accordo - ha detto conversando con i cronisti dopo il Consiglio dei ministri - ma occorre una riforma degli ammortizzatori organica e generale che dovrà muoversi non solo contro le classiche strade del prepensionamento ma anche contro le vecchie pratiche assistenzialistiche». «Il Parlamento - ha annunciato ancora il ministro-sindaco - darà al governo una delega su questa materia, sottolineando che la riforma degli ammortizzatori, in particolar modo, dovrà dare risposte a chi non ha nessuna forma di tutela altrimenti non ci muoveremo in modo innovativo». Per passare dalle parole alle vie di fatto, il ministro già dalla settimana che inizia domani incontrerà le parti sociali e comincerà con esse a discutere della questione. Questo dibattito sulla «rottamazione del lavoro», comunque, ha talmente scosso gli animi del mondo produttivo che ieri, nonostante l'emendamento fosse stato ritirato già dal mattino, sono continuate le dichiarazioni di dissenso. Hanno ribadito la loro disapprovazione l'ex ministro del Lavoro Treu (ora titolare dei Trasporti), il vicepresidente di Confindustria Emma Marcegaglia, il responsabile economico del Ccd Ettore Peretti, i sindacati in massa. «La parola rottamazione quando si parla di persone non mi piace» ha stigmatizzato il presidente della Rcs Cesare Romiti. E Silvio Berlusconi - che ancora non era intervenuto - ha dato la sua stoccata finale: «Questo provvedimento per far sparire dei posti "in chiaro" avrebbe portato subito ad un aumento di posti in nero. Perché è certo che un cinquantenne che ha convenienza a lasciare il suo posto di lavoro poi non se ne può stare a casa». Per intanto, e sempre per restare in materia di ammortizzatori sociali, la finanziaria ha cancellato 90 miliardi per il rifinanziamento della cassa integrazione delle aziende di telecomunicazione «orfane» del progetto Socrate-Telecom. I segretari generali di Fiom Firn e Uilm - Claudio Sabattini, Pierpaolo Baretta e Luigi Angeletti - sono preoccupatissimi e hanno scritto al governo per chiedere di «provvedere al più presto», altrimenti «c'è il rischio concreto che migliaia di lavoratori, soprattutto residenti nel Sud, vengano collocati in mobilità». Sia pur con questo strascico di problemi irrisolti, la Finanziaria è comunque passata ieri alla Camera, e con ampio sollievo - quale che ne sia il giudizio di merito - dei 615 deputati costretti da due settimane a sedute fiume di 15 ore con una media di 600 votazioni al giorno. Un analogo sollievo - secondo il ministro delle Finanze Visco - dovrebbero averlo anche gli italiani, cui la manovra «tra rimborso dell'eurotassa e riduzione della fiscalità sulla casa, restituirà 4 mila miliardi;;. E' finalmente «una finanziaria tranquilla da Paese normale, che chiude la stagione dei sacrifici e punta ad una vera modernizzazione» commenta ancora Visco, il quale ha assicurato - contro le previsioni di Antonio Martino e di altri esponenti di Forza Italia - che non ci sarà una manovra di ag¬ giustamento. Ma, sempre Visco, ha affermato che bisogna cambiare l'iter parlamentare della finanziaria perché quello attuale è «una cosa kafkiana» con miriadi di emendamenti, sedute interminabili, votazioni a raffica. «Bisogna restituire dignità al Parlamento» per discutere «in tempi adeguati». Il presidente della Camera Violante, dalla sua posizione «super partes», ha ringraziato l'opposizione «per essere stata dura, ferma, ma assolutamente costruttiva. Non c'è stato alcun ostruzionismo e questo ci consentirà di finire in tempo», ha detto bolando però laparola «rottamazione» usata per gli esuberi: «E' un concetto nazista che deve j scomparire dal nostro linguaggio».. «Si è fatto presto e bene», ha detto Giorgio Pa- ] setto, relatore di maggioranza della Finanziaria che, insieme al suo collega Salvatore Cherchi (relatore del collegato), si è sobbarcato il compito di «driver» di tutta l'operazione. Pasetto ha posto in rilievo il miglioramento dei saldi di bilancio per il 1999 di 700 miliardi e di 800 miliardi per il 2000. Raffaello Masci iali Il ministro del Lavoro Antonio Bassolino 1 Il ministro del Lavoro Antonio Bassolino
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