I Quindici: su Ocalan solidali con l'Italia
I Quindici: su Ocalan solidali con l'Italia Il leader del pkk trasferito in una villetta sul litorale romano. Minaccia di attentato a Mediaset I Quindici: su Ocalan solidali con l'Italia La Farnesina consiglia di rinviare i viaggi in Turchia ROMA. Nel giorno in cui Abdullah Ocalan si trasferisce in una villetta lungo il litorale romano, il duello fra Italia e Turchia coinvolge direttamente l'Unione Europea, mentre il nuovo ordine di cattura tedesco rafforza la determinazione del governo nel cercare una «soluzione giuridica di un problema giuridico». Ulteriori elementi di chiarezza verranno dal viaggio nelle capitali europee che il presidente del Consiglio, Massimo D'Alema, si accinge ad iniziare. La diplomazia italiana stava lavorando da giorni dietro le quinte per guadagnare l'appoggio di Bruxelles. Dopo tanta fatica, e qualche compromesso, la presidenza di turno austriaca ha espresso a nome dei Quindici «piena solidarietà con l'Italia nella sua determinazione ad attenersi pienamente alle proprie leggi» ribadendo «la condanna del terrorismo in tutte le sue forme, compresi gli atti perpetrati dal Pkk» e richiamandosi agli «obblighi dei trattati internazionali» (Convenzione sull'estradizione, Convenzione sullo status di rifugiato, accordo anti-terrorismo italo-turco). Vienna ha poi rincarato la dose con Ankara: «Qualsiasi pressione sul governo italiano, incluse minacce unilaterali, è inappropriata e deve essere evitata». D'Alema ha ringraziato, ma il governo turco ha risposto duramente: «L'Ue deve riconoscere il Pkk come organizzazione terroristica, pena il peggioramento di relazioni già difficili» ha detto il ministro per l'Europa, Sukru Sina Gurel. «Con questi atti la Turchia si allontana dall'Europa - ha osservato D'Alema da Zagabria, dove ieri si è concluso il vertice Centroeuropeo - e il boicottaggio dei prodotti italiani è contrario all'appartenenza all'Organizzazione mondiale del commercio». «Tutto ciò è stupefacente perché la Turchia non ha mai boicottato i Paesi dove Ocalan passeggiava libe¬ ramente, ma si è scagliata contro di noi, il primo Paese che lo ha arrestato - ha aggiunto - e finora l'unica vittima dell." -niestione curda è stata proprio l'Italia, prima per l'arrivo delle navi di clandestini, poi con quello di Ocalan». Ankara comunque non retrocede di un passo. Il premier Mesut Yilmaz - su cui incombe un pericoloso voto di sfiducia - ha ribadito la diffida a concedere l'asilo perché «sarebbe l'errore più grande del mondo». E il ministro della Giustizia, Hasan Denizkurdu, ha puntato l'indice I contro «sinistra e i verdi che ap¬ poggiano il terrorismo. Se gli daranno l'asilo, taglieremo ogni relazione». Il permanente stato di tensione con Ankara ha portato la Farnesina a sconsigliare i viaggi in Turchia. Una telefonata di minaccia è arrivata anche alla redazione di Roma del Tg5: «Estradate Ocalan o faremo saltare in aria Mediaset». Oltre alla solidarietà dell'Ue, l'altra beta notizia per l'Italia è venuta dal nuovo mandato di cattura tedesco. «Ora è ragionevole attendersi che la Germania chieda l'estradizione, noi l'aspettiamo, la legge prevede 40 giorni di tempo» ha sottolineato D'Alema. «Questa è la strada giusta, la strada delle regole» ha aggiunto da Parigi il ministro della Difesa, Carlo Scognamiglio. D'accordo l'ex Guardasigilli Giovanni Conso: «Attenzione al fronte tedesco, la conferma del mandato di cattura va seguita nell'ambito della cooperazione europea». Un summit fra gli sherpa della Farnesina ha vagliato ieri pomeriggio i prossimi passi da compiere in direzione della «soluzione tedesca» poco prima che il segretario generale, Umberto Vattani, ricevesse l'ambasciatore turno Inai Batu. Anche l'opposizione, pur attestata sull'espulsione di Ocalan, guarda a Bonn: «E' la ciambella di salvataggio, D'Alema deve afferrarla» dice Giuseppe Pisanu (Fi). Silvio Berlusconi ha invece rilanciato gli attacchi al ministro della Giustizia Diliberto reo di considerare «Ocalan come un immigrato» mentre «vuole continuare da Roma la sua guerra». Il terzo fronte diplomatico è con gli Stati Uniti. Il presidente del Consiglio si è detto «dispiaciuto profondamente» per la reiterata richiesta americana di estradare Ocalan in Turchia «ma non possiamo violare la Costituzione anche se ce lo chiede un alleato». Abdullah Ocalan intanto da ieri mattina ha lasciato Palestrina per trasferirsi sul litorale romano, fra Ostia e Casalpalocco. Secondo i suoi avvocati il nuovo mandato di cattura tedesco «non cambia la situazione». La questura ha invece ordinato lo sgombero dei curdi da Piazza Celimontana. Agli ultimi 300 fedelissimi rimasti Ocalan ha chiesto di «tornare a casa per continuare la lotta». Ma alcuni resteranno accanto a lui. Maurizio Molinari Sembra placarsi la rabbia anti-italiana. Drappo nero sui negozi Benetton «Ricordate che diamo lavoro a 5 mila turchi» Bloccata la marcia delle madri dei desaparecidos curdi-
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