NON SI TROVA LA VIA D'USCITA di Carlo RossellaAldo Cazzullo
NON SI TROVA LA VIA D'USCITA NON SI TROVA LA VIA D'USCITA LA settimana di tormento di Massimo D'Alema è finita con qualche barlume di ottimismo. La Germania ha di nuovo domandato l'arresto di Abdullah Ocalan (ora libero in Italia). Il presidente di turno dell'Unione europea, l'austriaco Wolfgang Schuessel, ha, finalmente, espresso solidarietà al governo di Roma, bombardato dagli insulti della Turchia. Da Washington sono arrivati prima i segnali distensivi da alcuni giornali (Washington Post e Los Angeles Times) e poi lo stesso Dipartimento di Stato ha mostrato un volto meno feroce. Il viaggio del presidente del Consiglio a Bonn, Londra, Parigi e Bruxelles si annuncia più facile. Non si sa se il ministro della Giustizia tedesco e la Corte federale di Karlsruhe chiederanno l'estradizione di Ocalan dopo il nuovo mandato di cattura. Ma il governo italiano lavora in questa direzione. Madeleine Albright, segretario di Stato americano, ha finalmente inteso che l'Italia non può estradare Ocalan, visto che i reati di cui è accusato prevedono in Turchia la pena di morte. La Farnesina ritiene che ora gli Stati Uniti ammorbidiscano i turchi. Si auspica che la Libia, o qualche altro Stato mediterraneo lontano dalla Turchia, voglia ospitare un Ocalan espulso da Roma. Lamberto Dini sta lavorando in questa direzione. Certo che l'«imbroglio» Ocalan, così lo chiamano al Quai d'Orsai, ha creato molti danni all'immagine del nostro Paese. La sinistra verde e comunista, che ha fatto arrivare Ocalan in Italia, non sembra però rendersene conto. Basti pensare al comportamen Carlo Rossella CONTINUA A PAG. 16 SETTIMA COLONNA DANIELLE MITTERRAND «Ma Ankara non può ricattare l'Europa» di Aldo Cazzullo A PAGINA 4
Persone citate: Abdullah Ocalan, Lamberto Dini, Madeleine Albright, Massimo D'alema, Ocalan, Wolfgang Schuessel
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