Murdoch si allea con la Moratti

Murdoch si allea con la Moratti La nuova Telecom vola in Borsa. A Franco Bernabò affidati i pieni poteri Murdoch si allea con la Moratti Un altro blitz nella pay-tv ROMA. La Borsa saluta la nomina di Bernabò con un nuovo forte rialzo delle azioni Telecom Italia (+1,72%) mentre sul tavolo del nuovo amministratore delegato premono i dossier ereditati dalla precedente gestione: ieri l'editore Rupert Murdoch ha annunciato a sorpresa che l'accordo sulla piattaforma digitale (televisione via satellite e via cavo) fra il suo gruppo, la stessa Telecom e Tf-1 è praticamente fatto. Di Stream, ora controllata al 100% da Telecom, verrà ceduto il 39% a Murdoch e il 10% a Tf-1. Secondo indiscrezioni non confermate la società potrebbe essere guidata da Letizia Moratti, indicata come la persona di fiducia dell'imprenditore australiano. La Moratti, dopo aver guidato la Rai, ha ceduto recentemente la sua attività di brokeraggio assicurativo (la milanese Nikols) al colosso americano Aon. In passato Murdoch ha espresso grande stima per Letizia Moratti, dicendo che se avesse fatto qualcosa in Europa continentale gli sarebbe piaciuto coinvolgerla. Intanto Telecom Italia annuncia importanti novità organizzative: l'amministratore delegato sarà direttamente responsabile delle tre direzioni generali e delle direzioni comunicazione e risorse umane. Il consiglio di amministrazione ha infatti stabilito «di collocare alle dirette dipendenze deU'amministratore delegato le direzioni generali, la direzione Comunicazione e la direzione Risorse umane». Dovranno, dunque, rispondere direttamente al capo-azienda i tre direttori generali Francesco De Leo, Massimo Sarmi e Fulvio Conti, Silvio Sircana (responsabile per la comunicazione) e Luciano Scalia (direttore per le risorse umane), che facevano capo a Rossignolo. Al presidente Libonati «faranno riferimento la direzione Internai Auditing, la direzione legale e le attività connesse alla sicurezza degli organi statutari». Frattanto, Bernabè potrebbe diventare l'asso nella manica dei dipendenti azionisti per introdurre nello statuto societario le procedure che facilitano la raccolta delle deleghe di voto. L'ordine del giorno approvato dal Consiglio di amministrazione non prevede, è vero, l'atteso inserimento delle norme previste dalla legge Draghi, ma le cose po¬ trebbero cambiare grazie all'ex numero uno del colosso petrolifero. Le sei associazioni dei dipendenti azionisti di Telecom, riunite in un coordinamento unitario, guardano all'assemblea dell'Eni (il gruppo guidato da Bernabè fino a 48 ore fa) convocata per il 5 dicembre. Tra i punti all'ordine del giorno c'è prprio il recepimento della legge Draghi, comprese le norme per facilitare i dipendenti azionisti. «Difficile - dice Alessandro Fogliati, presidente dell'Adas, una delle associazioni - che il nuovo amministratore delegato non sia favorevole a introdurre anche in Telecom delle norme già previste per l'Eni». Da qui la decisione di chiedere un incontro con il vertice della società prima dell'assemblea Telecom del 15 dicembre, così da discutere e verificare se esiste l'intenzione o meno di introdurre queste norme. I dipen- Franco Bernabè amministratore delegato di Telecom denti azionisti detengono oltre il 3 p — cento del capitale. Il ce tato del coordinamento ha già p~ aio e confezionato per Bernabè un articolo suddiviso in quattro punti. Se il nuovo vertice restasse insensibile alle richieste, i dipendenti azionisti porteranno l'articolo in assemblea per farlo votare. Qui potrebbero contare su un altro forte, possibile alleato: il ministero del Tesoro, che nonostante la massiccia dismissione di azioni resta il maggiore azionista e che difficilmente esprimerebbe un voto contrario, visto che la legge che si vuol fare applicare porta proprio 0 nome del direttore generale del Tesoro Draghi. Ieri l'Antitrust ha inviato all'Autorità per le tic il parere sul listino di interconnessione presentato da Telecom a luglio; nessuna indiscrezione sulle indicazione di un garante all'altro. Intanto è stata siglata da Colt Telecom spa la convenzione di concessione con il Comune di Milano per stendere la propria rete in fibra ottica e fornire servizi voce e di trasmissione dati a larga banda. [r. e. s.] Rupert Murdoch (da sinistra) e a fianco Letizia Moratti

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