I banchieri europei stoppano i governi

I banchieri europei stoppano i governi Duisenberg, Tietmeyer e Greenspan: «Nessuna banda di oscillazione tra Euro, dollaro e yen» I banchieri europei stoppano i governi Governatori uniti contro Lafontaine «Ma non saremo ciechi alle necessità» FRANCOFORTE. I banchieri centrali più influenti del mondo hanno seppellito ieri l'idea di ricostruire un ordine valutario mondiale attraverso un sistema di bande di fluttuazione che argini le oscillazioni tra euro, dollaro e yen. In occasione del Congresso bancario europeo a Francoforte, il presidente della Federai Reserve americana, Alan Greenspan, ha definito «irrealistica» la volontà del nuovo governo tedesco di legare a obiettivi di cambio le oscillazioni delle maggiori monete mondiali: «Non mi pongo nemmeno la domanda se tale ipotesi dovrebbe essere presa in considerazione - ha osservato il governatore americano - perché non è fattibile e quindi non è realistica». Secondo Greenspan i volumi attuali delle transazioni valutarie non sono solo multipli di molte volte di quelli di 30 anni fa, quando un tale sistema sarebbe stato ragionevole, ma anche multipli dei volumi delle riserve delle banche centrali. In tali condizioni, ci sono solo due modi per stabilizzare i cambi, ha spiegato Greenspan collegato in video da Washington, il primo è quello di sterilizzare gli interventi delle banche centrali sui mercati valutari (cioè di rinunciare a una politica monetaria nazionale), il secondo è che ognuno segua politiche monetarie stabili. Sull'impegno alla stabilità si sono trovati d'accordo il presidente della Banca Centrale europea (Bce), Wim Duisenberg, e il governatore tedesco, Hans Tietmeyer. . Sottolineando l'esigenza e l'impegno alla stabilità monetaria di ogni banca centrale, i governatori hanno ribadito la necessità di completa autonomia delle Banche dalla politica. La pressione esercitata dai ministri delle Finanze europei dopo il cambio di governo in Germania, ha costretto i governatori a prendere posizione. Fino a ieri la risposta era stata sintetizzata da Duisenberg: «non è anomalo che si diano consigli alle banche centrali, ma sarebbe anomalo ascoltarli». Ieri invece i governatori hanno mostrato un fronte compatto e vocale contro le critiche tedesche. Greenspan, come era previsto, ha dato pieno appoggio a Tietmeyer dichiarandosi fiducioso che l'Euro avrà pieno successo «se la Banca centrale europea sarà messa in grado di ereditare la straordinaria credibilità della Bundesbank». Tietmeyer ritiene che le banche centrali dovranno essere «sorde di fronte ai richiami, ma non cieche alle necessità». Il suo vice, Juergen Stark, ha aggiunto ieri che le condizioni di politica economica nelle quali l'Euro sta per nascere sono favorevoli: «Se tutti i partner rispetteranno le regole che hanno sottoscritto, l'equilibrio delle politiche economiche sarà raggiunto quasi automaticamente. L'Europa utilizzerà i margini di variazione dei tassi d'interesse non appena questi margini saranno disponibili». Accordi artificiali di stabilizzazione dei cambi non sono però praticabili anche perché mancano le premesse politiche: «Se l'Europa si trovasse in recessione e l'Euro si indebolisse fino al limite della banda - ha chiesto Greenspan - chi sarebbe pronto in Europa ad alzare i tassi per far riapprezzare l'Euro sul dollaro?». Tietmeyer ha sfruttato l'oc- casione per invitare i governi a cessare le pressioni sui governatori: «Uno stato permanente di assedio alla Bce - ha osservato il presidente della Bundesbank - può indurre i mercati a dubitare del fatto che chi prende le decisioni monetarie sia indipendente e abbastanza forte da resistere alle pressioni». Il risultato sarebbe un indebolimento dell'Euro, che andrebbe contrastato con un rialzo dei tassi, anziché col richiesto ribasso. Greenspan, Duisenberg e Tietmeyer si sono invece dichiarati fiduciosi del fatto che l'Euro sarà una moneta forte. Il rapporto Euro-dollaro sarà di competizione nell'attrarre risorse finanziarie (verso la moneta più forte e più sicura), ma anche di partnership, visto che la stabilità dell'una dipen¬ derà dalla stabilità dell'altra. Un equilibrio che i governatori ritengono ottenibile rendendo stabili le rispettive politiche monetarie. Tietmeyer ha aggiunto che una maggiore solidarietà tra i Paesi Euro si renderà indispensabile: «Il ruolo internazionale dell'Euro e l'integrazione globale aumentano il livello dei danni che possono derivare da conflitti tra banche centrali e governi nazionali». L'ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, che a Francoforte ieri mattina ha sollecitato i governi a rispettare gli impegni presi col Patto di stabilità, si è detto, più tardi a Berlino, convinto che i politici europei sapranno essere ragionevoli anche sulla base dell'elevata solidarietà che già esiste: «In effetti nessuno sa | quanto tempo impiegherà la Bce ad acquisire autorevolezza e sarebbe pericoloso che i governi non si dimostrino disciplinati». Lo sbarramento alle pressioni dei governi ha però come contraltare un più spiccato accento della Bce sui propri obblighi di trasparenza nei confronti del pubblico. Duisenberg e Tietmeyer hanno sottolineato un rafforzato impegno a rendere pubbliche le analisi della Bce e le valutazioni sulle condizioni economiche e monetarie (un bollettino trimestrale sarà aggiunto ad altre iniziative di pubblicità), ma meno esplicita sarà la comprensione della funzione-obiettivo che orienta l'attività della Bce (Duisenberg ha ammesso ieri che anche i prezzi delle attività finanziarie rientreranno nella valutazione dell'ambiente inflazionistico), mentre i governatori restano contrari alla pubblicazione dei resoconti degli organismi decisionali della Bce. L'impegno alla trasparenza nei confronti dei governi, osservano i banchieri, è invece già regolato dal Trattato di Maastricht. Altri rapporti, osserva Tietmeyer, si intensificheranno con lo sviluppo degli organismi comuni di governo dell'economia europea, [c. b.] Da sinistra Duisenberg (Bce), George (Bank of England), Breuer (Deutsche Bank), Tietmeyer (Bundesbank) **★ ★ * ★ ★ ★ ; *

Luoghi citati: Berlino, Europa, Francoforte, Germania, Washington