«Un patto salverà Punta Campanella»

«Un patto salverà Punta Campanella» L'area della costa sorrentina sarà venduta il sei dicembre: prezzo minimo, 486 milioni «Un patto salverà Punta Campanella» I Comuni pensano a un consorzio per vincere l'asta UN TESORO m OFFERTA Un'immagine di Punta Campanella: l'area, che sarà venduta all'asta fra due settimane, sorge a cavallo fra i golfi di Napoli e Salerno MASSA LUBRENSE (Napoli) DAL NOSTRO INVIATO La leggenda vuole che la chiamino così, Punta Campanella, perché dalla toixc.che donùnava il mare le vedette davano l'allarme con i rintocchi quando al largo comparivano le vele saracene. Ora c'è solo un rudere, mentre il faro che si staglia sullo specchio d'acqua plumbeo, battuto da un vento gelido, potrebbe essere trasformato in una villa di lusso. Venduto all'asta come la casa del custode, come l'area di una villa romana costruita in epoca imperiale sui resti di un tempio dedicato alla dea Minerva, come il terreno coperto da una coltre di erbe rare e gli scogli aguzzi che sembrano sentinelle a guardia di Capri, l'isola tanto vicina alla costa che quasi vorresti raggiungerla a nuoto. Come le pietre che raccontano l'antica favola di Ulisse: navigando alla ricerca della sua Itaca, l'eroe che espugnò Troia incontrò proprio qui le sirene tentatrici. Questo lembo di paradiso in terra si vende ad un prezzo base stracciato: 486 milioni per un suolo di 11.119 metri quadri affacciato su uno degli scenari più belli d'Italia, a cavallo fra i golfi di Napoli e Salerno. Per anni quel terreno è stato dichiarato off limits perché zona militare. Poi il ministero della Difesa ha deciso di liberarsene con altri beni, e ha bandito un'asta che si concluderà il 6 dicembre a Roma. Gli abitanti, i sindaci, gli ambientalisti della costa sorrentina sono indignati e preoccupati. Si chiedono che cosa ne sarà della Punta Campanella, temono speculazioni in un territorio che, fra l'altro, si trova nel bel mezzo di un parco marino. I paesi vicini hanno impugnato l'ascia di guerra. Domani ci sarà una manifestazione di protesta. Il sindaco di Massa Lubrense, Alfonso Gargiulo, ha convocato i Consigli comunali per trovare un fronte comune contro la privatizzazione. Non ha alcuna intenzione di dichiararsi sconfitto: ha già chiesto che venga riconosciuto al Comune il diritto di prelazione per l'acquisto del suolo, che nelle intenzioni degli amministratori dovrebbe diventare un bene pubblico e incontaminato. La somma che la giunta è disposta a pagare è però bassa: 203 milioni, meno della metà del prezzo di partenza fissato dal ministero. Ma il sindaco di Capri, Costantino Federico, anche lui convinto che la privatizzazione di Punta Campanella sarebbe una iattura, avanza una proposta: «I Comuni interessati potrebbero creare un consorzio e contribuire tutti per rilevare il suolo. In questo modo si raggiungerebbe una somma ragguardevole. Io sono pronto a versare la mia quota». Intanto in paese si intrecciano voci inquietanti: anonimi impren¬ ditori si sarebbero fatti avanti con una decina di offerte da capogiro, progettando la costruzione di alberghi o di un villaggio turistico. A questo punto al sindaco di Massa Lubrense non è rimasto altro che inviare una lettera dai toni allarmati al presidente del Consiglio, D'Alema, e ai ministri della Difesa, dell'Ambiente, del Lavoro e dei Beni culturali per evitare che il suolo finisca nelle mani dei privati. «Intendiamo sottoporvi la gravissima vicenda della Punta Campanella», ha avvertito Gargiulo prima di stilare un elenco dettagliato dei tesori archeologici e storici nascosti dietro quelle rocce: «Il tracciato lastricato di via Minervia (l'antica strada che fin dal periodo preromano conduceva attraverso Sorrento, Aequa, Stabia fino al trivio di Nola), una rarissima iscrizione rupestre in lingua osca, la presenza di installazioni e architetture militari medioevali vicereali e murattiane, gli scenari che si aprono sui golfi di Napoli e Salerno fanno di quest'area un luogo fra i più celebri e incantevoli del Mediterraneo». Punta Campanella è un patrimonio di tutta la comunità e deve rimanere incontaminata, dice il sindaco che ha dalla sua i movimenti ambientalisti. A cominciare da Legambiente. «La vendita ai privati di uno dei beni più preziosi dello Stato rischia di mandare in malora una zona già vincolata spiega Pasquale Raia, responsabile delle aree protette in Campania -: non dimentichiamo infatti che proprio lì è nata da poco una riserva marina. E' come se questo governo soffrisse di schizofrenia: da un lato crea aree protette, dall'altro fa in modo che queste aree non decollino». «Punta Campanella non si tocca, il suo patrimonio ambientale e archeologico vale troppo», insiste il sindaco di Massa Lubrense. Non a caso questo tratto di costa è lambito da mare protetto. Il parco marino è diviso in tre fasce. Nella prima, considerata di «riserva integrale», sono vietate la navigazione, la balneazione e qualsiasi tipo di pesca. Nella zona B, di «riserva generale», sono consentite le visite guidate, la balneazione, i safari fotografici subacquei e la pesca con lenze e canne. L'ultima fascia, di «riserva parziale», è off limits per i sub armati di fucili e bombole. Se i pescatori brontolano, gli ambientalisti sono entusiasti del parco marino, e guardano con sospetto e timore alla privatizzazione di Punta Campanella. «La riserva naturale, con tutti i divieti che ne derivano, dovrebbe scoraggiare qualunque tentativo di speculazione da parte dei privati - commentano -: ci domandiamo come mai un gruppo di anonimi imprenditori tenti ancora di mettere le mani su quei suoli. E' uno dei tanti misteri che avvolgono il nostro Belpaese». La soluzione del giallo è rinviata al 6 dicembre, quando negli uffici del ministero della Difesa un notaio aprirà le buste con le offerte. «Ma noi non ci arrendiamo - avverte il sindaco Gargiulo -. Domenica ci sarà la manifestazione, in seguito troveremo altri sistemi per far sentire la nostra voce: salveremo Punta Campanella». Fulvio Milone Domani una protesta degli amministratori «Non vogliamo vedere alberghi e ville in un territorio di grande valore ambientale e storico» Sono oltre 11 mila metri quadrati ceduti dal ministero della Difesa: si temono speculazioni nel caso fossero conquistati dai privati L'AREA DEL MUCO MARINO *^ Capo Sorrento |Capo Corbo SORRENTO m Punta Germano Zono "A" di riserva integrale Zona "B" di riserva generale Zona "C" di riserva parziale

Persone citate: Alfonso Gargiulo, Corbo, Costantino Federico, D'alema, Fulvio Milone, Gargiulo, Germano Zono, Minerva, Pasquale Raia