Suicida studente modello Si mutila, poi si dà fuoco di Fabio Pozzo

Suicida studente modello Si mutila, poi si dà fuoco La madre: allucinato da troppe medicine Suicida studente modello Si mutila, poi si dà fuoco Savona: il dramma nella casa di campagna Era stressato: in un anno aveva dato 10 esami SAVONA. Si è ucciso, forse schiacciato dallo stress per troppo studio. Per farlo, Claudio Cagnasso, un ventiquattrenne savonese, prima si è mutilato, cercando di svenarsi, e poi si è comparso di kerosene e si è dato fuoco. E' successo ieri mattina ad Albisola Superiore. Teatro della tragedia, un piccolo podere, nelle campagne subito alle spalle del mare. Qui, in una vecchia casa a due piani, tra le vigne, Claudio Cagnasso si era ritirato per poter studiare con più tranquilhtà. Dieci esami di Ingegneria gestionale in un anno, per recuperare il tempo perso a Matematica e nel servizio di leva prestato nei carabinieri. I vicini di casa lo avevano sentito camminare per tutta la notte. Ieri mattina lo hanno visto uscire in cortile, poco dopo le sette. «Gli ho chiesto se avesse qualcosa, mi ha risposto che forse qualcosa c'era. Poco dopo sono arrivate due auto della polizia e sua madre» racconta la signora Messina. Claudio aveva telefonato alla madre, Angelina Moretto, esortandola a dire alla sorella, che abita a Milano, di non uscire di casa. Poi aveva chiamato la polizia, dicendo che c'era stato un omicidio. Quando sono arrivati, gli agenti non hanno trovato nulla. E hanno lasciato Claudio nelle mani della madre. Che ora non sa darsi pace: «Se non me ne fossi andata, forse adesso sarebbe ancora vivo» dice, piangendo. «Si era tranquillizzato, era tornato sui libri». Alle 12,30, un'altra crisi. Claudio è sceso ancora in cortile, è andato nel capanno degli animali, dove accudiva una capretta. Ha impugnato una mannaia, ha cercato di tagliarsi i polsi, portandosi quasi via la mano sinistra. Sangue dappertutto. Se n'è servito per lasciare un messaggio su una tavolaccia: «I soldi se non esiste più nessuno vanno in borse di studio per Simona». Chi è Simona? Il padre, Gian Franco Cagnasso, bancario a Savona, non sa dirlo: «Non l'ho mai sentito parlare di questa ragazza. Claudio era un po' introverso. Uno studente modello. Aveva due sole passioni, la bicicletta e la Borsa». Sanguinante, il giovane è andato nel capanno degli attrezzi dove ha preso una tanica di kerosene ed è poi tornato nell'alloggio. E' andato in camera da letto, dove ha scritto altri messaggi, questa volta su fogli di carta. Li troveranno i carabinieri sul comò, vicino al portafogli, alle chiavi della «Tipo» e al libretto dell'Università. L'epilogo in cucina: Claudio si è rovesciato addosso il kerosene e si è dato fuoco. I vigili del fuoco, avvisati dai vicini, lo hanno trovato ormai carbonizzato. «Stava studiando molto. Forse era un po' esaurito. Lo avevamo portato dal medico, che gli aveva dato delle pastiglie per il mal di stomaco» dice ancora la madre. «Forse ne ha prese troppe, l'hanno allucinato». Fabio Pozzo

Persone citate: Angelina Moretto, Claudio Cagnasso, Gian Franco Cagnasso

Luoghi citati: Albisola Superiore, Messina, Milano, Savona