D'Alenici: boicottiamo chi sfrutta i bambini

D'Alenici: boicottiamo chi sfrutta i bambini Firenze: faccia a faccia di due ore tra il premier e i ragazzi alla Conferenza sull'infanzia D'Alenici: boicottiamo chi sfrutta i bambini «Un fenomeno ignobile che avviene anche nel nostro Paese» FIRENZE DAL NOSTRÒÌNVIÀTO «Politica è parlarsi, cercare ima soluzione». Roberto, 14 anni, un ragazzino sveglio con il gel sui capelli, fa il presidente del consiglio circoscrizionale dei ragazzi di Prato. E' uno dei G50 studenti che ieri mattina, da tutta Italia, avevano un appuntamento speciale a Firenze, alla Conferenza nazionale sull'infanzia, per un incontro di due ore con il presidente del Consiglio. Da presidente a presidente, Roberto e i suoi colleglli mini-consiglieri Annalisa, David, Bernardo, Claudia, così giudicano Massimo D'Alema: «è stato serio», «no, c'erano tante chiacchiere», «ha parlato in modo semplice». La cosa più giusta clie ha detto? «Ci si deve integrale con i nostri compagni extracomunitari, io in classe ho tanti cinesi...». Zainetti multicolori, braccia alzate per prendere la parola, urla da stadio: nella enorme sala congressi della Fortezza da Basso dove da giovedì sono riuniti 5 mila esperti nel tentativo di trovare soluzione ai problemi delle giovani generazioni, ieri mattina si è dipanato un inedito questiontime con il capo del governo. Si è parlato di tutto e il premier ha ricordato un Massimo bambino che giocava a pallone pelle strade di Roma o faceva il «pionere» del Pei, come «boyscout laico». Puntualissimo, in completo grigio, all'inizio un po' teso poi sempre più sciolto, il premier alle 10,30 si ò seduto sull'unica poltroncina sopra il grande palco, dove il conduttore di «Solletico» Mauro Serio ha dato la parola agli scatenati «under 15» che avevano in serbo ima raffica di domande. D'Alema ha incominciato con una battuta: «Giovedì sera era a casa e quando mi hanno detto che c'era il ministro turco al telefono ho fatto un balzo sulla sedia, invece era Livia...». Lontano dal palco il ministro alla Solidarietà sociale sorride: «Me lo aveva promesso il giorno in cui si ò insediato a Palazzo Chigi e ha mantenulo l'impegno, nonostante i problemi internazionali che ci sono». «Un papà normale» «Non e un sacrificio essere qui, anche' se siete tanti - spiega D'Alema prima di cominciare -, del resto io sono abituato con i miei due figli a farlo tutte le sere quando rientro». Papà Massimo ha i problemi di tutti i capo-famiglia: Francesco, 8 anni, dopo i Mondiali si è appassionato al football e ora frequenta una scuola calcio, «ottimo rimedio contro la solitudine», mentre ogni tanto bisogna richiamare anche Giulia, 12 anni, perché co¬ «Mio fidi calcrimsolituintroppo «Sì, ègli spMa i colinco me tutti i ragazzini sta troppo davanti alla televisione. Poi, microfoni aperti in platea. «Giocavo più di voi» Lorenza, da Milano: «Ci hanno derubato della possibilità di giocare nei cortili». D'Alema: «E' vero, servono più spazi. Quando ero bambino si andava a giocare a pallone in strada. Invece a volte anche i miei figli stanno troppo tempo davanti alla tv. La colpa è dei genitori, spesso sono troppo pigri, dovrebbero incoraggiare i figli ad uscire. E voi ragazzi fatevi valere, per farsi sentire a volte bisogna anche gridare». «Il chador a scuola» Maria Letizia, da Cisterna, provincia di Latina: «In Francia non lasciavano entrare in classe una studentessa islamica con il chador a scuola?». D'Alema: «Non sarebbe tollerabile che una ragazza fosse obbligata a portare il chador, anche se da parte nostra occorre comunque più rispetto per tutte le tradizioni e le religioni». Sullo stesso tema, con franchezza, un allievo della media di Montevarchi: «Perché tanti extracomunitari arrivano soltanto da noi?». Il capo del governo: «Vanno in tutta Europa, da noi sono un milione e duecentomila, lavorano e contribuiscono al nostro benessere. Dobbiamo abituarci a convivere con una società multietnica. Altro problema è la criminilatà: compito del governo è quello di bàtterla». «Una cosa schifosa» Il tema del lavoro minorile è stato sollevato da tante vocine indignate: Alberto da Roma, Francesca da Latina, studenti fiorentini. Il presidente del Consiglio usa parole forti: «E' una delle cose più schifose. Un po' avviene anche da noi, ogni tanto si scopre uno scantinato in Puglia dove i minorenni lavorano 15 ore al giorno. Si possono boicottare i prodotti realizzati dai bambini, ho detto ai miei figli che le loro scarpe da ginnastica potrebbero essere state fabbricate da loro coetanei. Per risolvere il problema occorre l'impegno di tutti gli Stati. Anche lo sfruttamento dei minori a fini sessuali è una cosa ignobile, l'Italia sta combattendo questo fenomeno, siamo il Paese che ha realizzato una delle leggi più avanzate». «Sconti sui libri» Incominciano le ragazze del Liceo classico Dante, di Firenze, che mercoledì hanno occupato la stazione, contro la legge di parità scolastica. «Perché volete finanziare gli istituti privati, mentre noi non abbimo spazi per il diritto allo studio?», chiedono Sara e Serena, IV ginnasio. Si aggiunge Fiorella, sciarpa rosso-viola al collo dell'industriale Meucci: «Date più soldi alla scuola pubblica». D'Alema: «Lei è della Fiorentina? Diciamo, l'Italia in Europa non è in testa alla classifica come la squadra di Firenze nel campionato, ma siamo piazzati bene. Noi promuoveremo un programma di edilizia scolastica nella Finanziaria». Poi la polemica sulle scuole private. «Sono d'accordo che qui si apra questo dialogo tra studenti e governo, del resto io ho incominciato la mia carriera politica come agitatore studentesco, negli Anni 60. Ma si deve discutere in modo corretto, noi fissiamo soltanto delle regole precise anche per gli istituti privati. E' finito il tempo delle guerre di religione». «Tivù da rivedere» Infine, il mondo dei media. Come tratta i bambini la stampa italiana? D'Alema sorride: «E' spesso ingiusta con gli adulti, figuriamoci con voi...». Poi la tv. Annalisa, da Prato, dice che non si sono programmi per i più piccoli. «Il governo non dispone dei mezzi di informazione. Corto la qualità dei prodotti televisivi si è abbassata, molti cartoni animati sono scadenti e poi c'è l'indecenza della pubblicità: qui c'è davvero molta pulizia da fare». L'incontro si chiude alle 12,30 con un invito a D'Alema perché si ripensi bambino di fronte a un capo del governo: «Che cosa gli avrebbe chiesto?». Lui replica: «Ai miei tempi sarebbe stato impensabile questo incontro. Dovete scusarmi, ma ora devo partire per Zagabria, dove c'è un importante incontro internazionale: sarà sicuramente più noioso...». Gigi Padovani «Mio figlio va a scuola di calcio: è un ottimo rimedio contro la solitudine. Mia figlia invece a volte sta troppo davanti alla tv» «Sì, è vero mancano gli spazi per i giochi Ma i genitori hanno colpe: dovrebbero incoraggiare di più i figli a uscire» Il presidente del Consiglio Massimo D'Alema durante l'incontro con i ragazzi alla Conferenza di Firenze