Dopo anni di proteste il governo chiude l'Aima
Dopo anni di proteste il governo chiude l'Aima Nasce l'Agea, più potere alle Regioni Dopo anni di proteste il governo chiude l'Aima Parlamento e agricoltori l'accusavano digestione fallimentare dei fondi europei ROMA. Dalle ceneri dell'Alma nasce l'Agea, dopo oltre trent'anni 1'«Agenzia per l'intervento sui mercati agricoli», tanto spesso contestata negli ultimi tempi, diventa «Agenzia per le erogazioni in agricoltura». Un cambiamento non solo di nome, ma di sostanza, visto che l'agenzia cede alle Regioni il suo ruolo di pagatore unico, riservandosi di coordinare l'attività degli enti di erogazione regionali. L'approvazione del decreto che istituisce l'Agea è stato salutato con grande soddisfazione al ministero delle Politiche agricole: «un passo importante verso il federalismo - commenta lo staff di Paolo De Castro - siamo felici che il ministro sia riuscito in quest'operazione, già tentata da altri, ma sempre senza successo». Ma vediamo il perchè dell'importanza del cambiamento: innanzitutto l'Agea sarà una struttura snella con il ruolo di referente unico per l'Unione Europea. Pagamenti, ammassi e tutte le altre funzioni prima assolte dall'Anna saranno ora trasferite alle Regioni, che a loro volta potranno girarle ad enti come Province e Comuni. In tempi da decidere caso per caso ogni Regione dovrà costituire un suo ente pagatore e in attesa che questi «sportelli» siano attivi i versamenti saranno effettuati dall'Agea. Una volta messa a regime la macchina i pagamenti diverranno di unica competenza delle Regioni, mentre l'agenzia centrale manterrà un ruolo di intervento sussidiario: ovvero salderà i conti ih caso di gravi ritardi/"difficoltà" ó Mnadémpienze-dé'parte - degli enti pagatori regionali. Con la messa in liquidazione dell'Aima, decisa dal Consiglio dei ministri, l'Agea, guidata da un consiglio di amministrazione di tre persone, gestirà le operazioni di intervento sul mer- ministro Paolo De Castro cato prima di competenza della vecchia agenzia. Ma il cambiamento a cui è stato dato via libera ieri porterà ancora una grossa novità: al ministero del tesoro verrà costituito un organismo, una sorta di authority, che dovrà certificare al Feoga (Fondo europeo orientamento e garanzia) la correttezza dei pagamenti effettuati dalle Regioni. L'ultimo capitolo riguarda l'occupazione deo circa 500 dipendenti dell'Amia, che saranno solo in parte assorbiti dall'Agea, ma il ministero assicura a tutti «il mantenimento dei diritti acquisiti». Istituita nel 1966, commissariata dal '94, al centro di un fallito tentativo di riforma (si voleva rimpiazzarla con l'Eima) l'Aima aveva attirato su di sè il crescente malcontento degli agricoltori che le attribuivano ritardi e ingiustizie nelle erogazioni. E la stessa commissione parlamentare istituita nel '95 metteva in evidenzala difficoltà di avere il pieno controllo dei circa 10 mila miliardi l'anno distribuiti dall'Agenzia, senza contare quelli persi a causa delle più disparate frodi. Naturale quindi che la nascita dell'Agea sia coralmente salutata con favore dalle organizzazioni agricole: la Coldiretti parla di «tappa significativa nel processo di decentramento amministrativo in atto nel Paese», la Confederazione italiana agricoltori approva questo «primo ed importante atto per la completa definizione dei nuovi assetti statali in materia di agricoltura». Sulla stessa linea la Confagricoltura, mettendo ' però l'accento sulla necessità di far sì che, tanto il nuovo organismo quanto le Regioni abbiano la capacità di rispondere tempestivamente ai nuovi complessi compiti. Vanni Cornerò ministro Paolo De Castro
Persone citate: Paolo De Castro, Vanni Cornerò
Luoghi citati: Roma
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