Terzo raid dei vandali nella Villa del Casale di Fabio Albanese

Terzo raid dei vandali nella Villa del Casale Vernice sui mosaici romani di Piazza Armerina Terzo raid dei vandali nella Villa del Casale ENNA. Sono stati nuovamente danneggiati i mosaici della villa di epoca romana del Casale, a Piazza Armerina. Il danneggiamento è stato scoperto martedì sera, verso le 22,45, quando i sorveglianti hanno fatto il giro d'ispezione. La vernice è stata buttata nella sala da una finestra. L'allarme immediato ha consentito di porre rimedio, durante la notte, a buona parte degli imbrattamenti. Ma sul gesto dei vandali il mistero è fitto: nessuno ha visto nulla, la recinzione esterna non è danneggiata, non ci sono tracce visibili. «Sembra un messaggio intimidatorio - dice un investigatore -. Si tratta di capire a chi è rivolto». «Il danno è recuperato interamente - spiega uno dei restauratori, Lorenzo Guzzardi - solo alcuni spruzzi di vernice su un affresco ci preoccupano un po'». Entro poche ore una squadra di tecnici proverà ad intervenire per rimuovere la vernice senza danneggiare l'affresco. Se stavolta i danni non sono irreparabili, resta però inquietante là circostanza che per la terza volta, nel giro di pochi anni, qualcuno sia entrato indisturbato nella villa romana - uno dei siti archeologici più importanti della Sicilia, patrimonio mondiale dell'Unesco - e abbia potuto danneggiarne i mosaici. Lo sfregio più grave, tre anni fa, costrinse la Soprintendenza a chiudere il sito per oltre cinque mesi: il tempo necessario per restaurare i mosaici di quattro sale, imbrattati con la solita vernice nera, ma anche danneggiati a colpi di martello. Sei mesi fa, un nuovo raid: vernice diluita sui mosaici nel giardino di fronte al triclinio. In tutte le occasioni, le indagini non hanno dato alcun esito e anche adesso gli investigatori partono da una pista interna, sebbene non ne escludano altre. La pista mafiosa appare poco probabile. Come negli altri episodi, si pensa a un gesto dimostrativo: una pressione nei confronti del soprintendente di Enna, Gianfilippo Villari, da qualche dipendente in contrasto; l'impresa di ambulanti che vendono souvenir fuori dalla villa del Casale oppure un avvertimento da parte di un gruppo di guide abusive. Ma ieri è stato lo stesso Villari a escludere tutte queste ipotesi: «Le ritengo poco probabile, non ci sono tensioni tali a giustificare atti del genere. Piuttosto penso a dei mitomani». Nemmeno Nino Croce, assessore regionale uscente ai Beni Culturali, sa spiegare quest'ultimo gesto. Nei mesi scorsi Croce ha disposto una rotazione dei sopraintendenti, Viilari compreso, non ancora attuata e a inizio estate ha firmato un decreto per la realizzazione di un sistema di sicurezza con telecamere e sensori da installare dentro e fuori la villa del Casale. Costo, 800 milioni, già finanziati. Tutto però è fermo alla Corte dei Conti per il visto. Fabio Albanese

Persone citate: Lorenzo Guzzardi, Nino Croce, Villari

Luoghi citati: Casale, Enna, Piazza Armerina, Sicilia