Immigrati, sperano in 160 mila

Immigrati, sperano in 160 mila Nave sbarca 178 curdi in Sicilia, calano i clandestini alle frontiere francesi Immigrati, sperano in 160 mila Record di domande per la regolarizzazione SIRACUSA. Una nave di curdi sbarcati in Sicilia, 41 profughi asiatici contesi (nel senso che nessuno li vuole) alla frontiera del Brennero, decine e decine di extracomunitari respinti alle frontiere tra Italia e Francia. E' l'effetto sanatoria, quello che ha trasformato l'Italia, secondo la definizione del procuratore di Sanremo Mariano Gagliano, nella «Mecca dell'Unione Europea». Le domande di regolarizzazione sono già oltre 160 mila (in testa Roma e Milano), a fronte dei 38 mila permessi previsti. Nel Siracusano il caso più drammatico. Poco dopo le 23 di martedì ai carabinieri è giunta una richiesta telefonica di soccorso: «Siamo a un miglio e mezzo dalla costa, veniteci a salvare». Così è cominciato l'ennesimo sbarco di clandestini, arrivati su un vecchio mercantile ucraino davanti alla costa di Porto Palo, il lembo più a Sud della Sicilia. Sono 178, quasi tutti curdi. Ma la vicenda Ocalan non c'entra: alcuni vengono dalla Turchia, ma c'è anche chi fugge dall'Iraq di Saddam Hussein. Tra loro molti bambini, alcuni di pochi mesi, e donne in gravidanza. Sull'imbarcazione, 60 metri per 200 tonnellate di stazza, c'erano anche undici membri dell'equipaggio, tutti di nazionalità ucraina, ora in stato di fermo. Ieri sera, nel pallone tensostatico della vicina Pachino trasformato in centro di prima accoglienza, sono stati contati 78 uomini, 31 donne e 69 bambini. Per cinque clandestini, e tra loro una donna incinta, è stato necessario il ricovero in ospedale anche se le condizioni dell'intero gruppo, nonostante la decina di giorni trascorsi in mare e gli stenti, sono discrete. La «Poisk» ora partita da Odessa all'inizio della scorsa settimana, ufficialmente diretta nel porto greco del Pireo. L'imbarcazione sarebbe stata anche controllata dalle autorità turche, che però non erano riuscite a far salire a bordo i propri funzionari. Stando a fonti ufficiose, la guardia di finanza italiana la teneva sotto controllo già dal 12 novembre, ma non si capisce come mai l'allarme sia scattato soltanto quando ormai la nave era in vista delle coste siciliane. Al Brennero sono invece bloccati 41 «asylanten», profughi asiatici (soprattutto del Bangladesh) fermati alla frontiera dalla polizia italiana e al centro di trattative con Austria a Germania. Sono in possesso di un permesso di soggiorno rilasciato, in Germania che le autorità tedesche non riconoscono più in quanto legato all'obbligo di non lasciare la Repubblica federale. Continuano, ma in misura molto ridotta rispetto ai giorni scorsi, gli arrivi degù immigrati attraverso i valichi italo-francesi della Val di Susa (Torino). Martedì notte, alla stazione ferroviaria di Bardonecchia, la polizia di frontiera ha bloccato e rimandato in Francia una ventina di clandestini originari del Bangladesh; 19 cinesi erano in precedenza stati bloccati a Modane, dalla gendarmeria francese. Al confine stradale di Claviere, i carabinieri hanno arrestato due «pas- seurs» portoghesi che in auto tentavano di far entrare in Italia 13 asiatici. E sul fronte giudiziario, un tunisino è stato arrestato a Taranto dalla polizia a cui si era rivolto per regolarizzare la propria posizione. Era ricercato con l'accusa di violenza a pubblico ufficiale, false attestazioni e detenzione illegale di sostanza stupefacente. Altre 15 persone (5 italiani) sono infine state denunciate a Roma perché simulavano rapporti di lavoro dietro il pagamento di 4 milioni. (f. a.]

Persone citate: Mariano Gagliano, Ocalan, Saddam Hussein