«lo, buonista, scelgo la fermezza»

«lo, buonista, scelgo la fermezza» «lo, buonista, scelgo la fermezza» «Non abbiamo aperto le porte ai clandestini» IL MINISTRO JERVOLINO ROMA ALLA sua poltrona di ministro dell'Interno, Rosa Russo Jervolino osserva con crescente disagio l'arrembaggio dei clandestini all'Italia. Arrivano dal Kurdistan: ieri l'ennesima nave con 178 profughi a bordo. Il ministro scuote la testa: «Se il problema curdo, così drammatico, non si risolve, altri ne arriveranno». Ma accorrono in massa anche dai Paesi europei, attratti dalla regolarizzazione in corso. La polizia italiana, in dieci giorni, ne ha respinti a migliaia: 2100 verso la Francia, 602 verso la Svizzera, 483 verso l'Austria, 583 verso la Slovenia. Altri probabilmente sono passati. E monta la polemica. Il ministro è accusata di averli attirati lei in Italia, questi clandestini, con messaggi fuorvianti che fanno immaginare una sanatoria permanente. Lei però non ci sta. Ministro, davvero il buonismo ha preso il potere al Viminale? «Guardi, sono buonista e me ne vanto. Non mi offendono a chiamarmi così. Sono fiera che il buonismo, come dite voi, sia arrivato nelle istituzioni. Ma è assolutamente sbagliato dire che noi abbiamo aperto le porte ai clandestini. Il buonismo non va e non può andare contro la legge». La politica italiana sull'immigrazione non è cambiata con il nuovo governo? «Ma niente affatto. Io sono qui a cercare di applicare nel miglior modo possibile una legge che porta la firma del mio predecessore, il ministro Napolitano. All'epoca io ero presidente della commissione Affari costituzionali. La legge la conosco bene, l'ho condivisa, non mi è aliena. E i documenti sono questi: la legge, il documento di programmazione triennale sui flussi migratori, il decreto sui 38 mila da regolarizzare». Sì, però lei ha detto che non ci si fermava qui. «Eccome. Ma guardi che cosa scriveva il documento di programmazione, risalente al 5 agosto, che illustrava l'indirizzo del ministero: "La programmazione per gli anni a venire deve tener conto dell'attuale presenza straniera in Italia e della possibile normalizzazione". Io non ho da cambiare assolutamente nulla. Per non parlare di un ordine del giorno, votato al Senato, che impegnava il governo a favorire l'emersione dell'economia sommersa «La loro situazione è drammatica e continueranno ad arrivare se non sarà risolto il problema» I NUMERI DELLA SANATORIA [FONTE: MINISTERO DELL'INTERNO] DOMANDE DI REGOLARIZZAZIONE [al 17 novembre] PRENOTATE PRESENTATE T0TALE 146.941 14.490 Roma 28.576 2.939 .Milano 28.737 1.978 Torino 10.108 800 Napoli 6.364 101 Brescia 6.094 0 Caserta 5.086 0 Firenze 4.913 184 ESPULSiON! [dall'1-1 al 15-111 110.000 • di cui mediante intimazione 41.547 RESPINTI ALLA FRONTIERA rdall'1-1 al 17-111 3.768 • Verso la Francia 2.100 • Verso la Svizzera 602 • Verso la Slovenia 583 • Verso l'Austria 483 "utilizzando i flussi d'ingresso"». Anche Massimo D'Alema dice «meglio due regolari che un clandestino». Lei è d'accordo? «Il presidente del Consiglio è stato particolarmente efficace. E guardi che anche una parte dell'opposizione, non quella balorda del "buttiamoli tutti a mare", sia pure avendo votato contro il decreto, è d'accordo con un concetto elementare: meglio regolarizzare quelli che già ci sono, piuttosto che farne arrivare di nuovi. Meglio ancora, dico io, se lavorano pagando le tasse. Ma se per caso spacciano droga, sia chiaro, noi li rispediamo all'estero». Questi discorsi, però, ai clandestini di tutt'Europa sono suonati come un invito. «Mah, ci sarà anche stato un tam-tam nel mondo dell'immigrazione. Non lo escludo. Se però cercano di entrare da noi immigrati di altri Paesi, alla fin fine, la colpa è della disperazione. Comunque l'atteggiamento del governo, per quanto penoso sia il respingere gente che cerca di regolarizzare la propria presenza in Europa, è stato fermo. E direi che è stato un atto dovuto: li abbiamo respinti perché il governo italiano non può prestarsi a mistificazioni. Le cifre dei respingimenti fanno piangere il cuore. Ma dimostrano la serietà del governo. In dieci giorni abbiamo respinto alle frontiere 3768 immigrati». A proposito di Europa, il leader verde Cohn-Bendit chiede una sanatoria europea. Che cosa ne pensa? «Ho letto. Ma il solo parlarne, adesso, alimenta polveroni che illudono tanta povera gente». Lei dice ai clandestini, insomma, di non illudersi. Inutile presentarsi alla frontiera. «Il ministro dell'Interno francese, due giorni fa, ha parlato all'Assemblea nazionale e ha ringraziato la sua polizia e la sua Croce Rossa per il superlavoro di questi giorni. Perché sono stati oltre duemila i respinti a quella frontiera. Nelle sue parole c'era un pizzico di giudizio negativo sulla scarsa generosità italiana». Sarà seccato perché questi immigrati restano sul groppone della Francia. «Lo capisco benissimo, ci mancherebbe. Ma noi non poteva¬ mo fare altrimenti». Intanto arrivano navi cariche di curdi. La sorprendono? «Direi di no. Sono 178 extracomunitari di etnia curda. La situazione dei curdi è drammatica, lo sapevamo. Ho la convinzione personale che finché non si riesce in qualche modo a porre rimedio alle sofferenze di questo popolo, gli arrivi continueranno». Quale potrebbe essere la via? «L'altro giorno, alla Camera, dopo l'intervento del presidente del Consiglio, da destra come da sinistra si è ricordato che il Parlamento ha votato un documento proposto da Tremaglia su una iniziativa internazionale dell'Italia per risolvere il problema dei curdi. E' logico, e l'ha detto con chiarezza D'Alema, che noi non ci permettiamo di entrare nelle vicende interne della Turchia. Però esiste una universalità del diritto umanitario che lascia sperare, con iniziative internazionali o per iniziativa della stessa Turchia, che questo problema venga risolto». Francesco Grignetti I CURDI LE REGOLE «Le cifre relative ai respingimenti fanno piangere il cuore, ma dicono che il governo non si presta a mistificazioni e si muove secondo quanto prevede la legge» «Le cifre relative ai respingimenti fanno piangere il cuore, ma dicono che il governo non si presta a mistificazioni e si muove secondo quanto prevede la legge» LE REGOLE

Persone citate: Cohn, D'alema, Francesco Grignetti, Massimo D'alema, Napolitano, Rosa Russo Jervolino, Tremaglia