Dal crediti Inps un incasso di 5300 miliardi di Raffaello Masci
Dal crediti Inps un incasso di 5300 miliardi Novità nella Finanziaria: a una società la riscossione per conto del governo. Tornata la pace con l'Udr Dal crediti Inps un incasso di 5300 miliardi Nessun aumento per le sigarette. I benzinai: 5 giorni di chiusura ROMA. La società incaricata di riscuotere i crediti Inps ci sarà, il governo potrà contare sui 5300 miliardi previsti da questa operazione e la pace con l'Udr è tornata. Regioni e comuni, inoltre, dovranno impegnarsi a risparmiare 2000 miliardi. Le sigarette, infine, non subiranno aumenti. Se si eccettua la bagarre sulla scuola, sono queste le decisioni più rilevanti prese ieri in merito alla legge finanziaria. Giova solo aggiungere che la voce di una «sanatoria fiscale» in arrivo è stata categoricamente smentita dal ministero delle Finanze. INPS. L'altro ieri l'Udr aveva abbandonato l'aula per protestare contro la «cartolarizzazione» dei crediti Inps, cioè contro il sistema di riscossione dei debiti previdenziali contratti dalle aziende, tramite la cessione di titoli di credito. La somma giudicata «esigibile» è di oltre 28 mila miliardi, ma il governo - affidandone la riscossione ad una società terza - si accontenta per ora di incamerarne 5300. L'Udr contestava che questo sistema potesse portare a un qualche risultato, anzi, si sarebbe risolto solo in una vessazione ulteriore nei confronti delle piccole imprese. Il compromesso raggiunto e votato ieri prevede che la «cartolarizzazione» rimanga, ma che l'Inps possa - previa autorizzazione del Tesoro - concedere delle dilazioni di pagamento di 12, 24 o 36 mesi alle aziende chiamate all'esborso. Subito dopo la votazione di questo articolo (il n. 12) emendato, la Camera ha approvvato le norme per la costitituzione della società incaricata di effettuare la riscossione. PATTO DI STABILITA'. Anche le regioni e gli enti locali si dovranno prendere le loro responsabilità nel rispettare gli accordi di Maastricht. La norma votata in Finanziaria si chiama «patto di stabilità interna» e prevede che gli enti locali contribuiscano alla riduzione del debito nella misura dello 0,1 % del Pil per l'anno prossimo: un risparmio di 2 mila miliardi. TELECOMUNICAZIONI. E' passata la revisione del contributo per le società di tic, che andrà a sostituire il canone di concessione: le imprese con un fatturato inferiore ai 200 miliardi avranno una riduzione al 2% del contributo da versare. Per i titolari di concessioni di servizi e di licenze per l'installazione e fornitura di reti, è previsto un contributo determinato per il '99 al 3%, per il 2000 al 2,7%, per il 2001 al 2.5%. ALCOL E TABACCO. Per un balzello che scompare sembrava che un altro ne dovesse arrivare. Invece no. E' stato presentato infatti un emendamento per l'abolizione dell'Utif, la tassa sulla somministrazione degli alcolici, che veniva pagata da bar e mescite varie. Parallelamente è stata dimezzata l'accisa su sigari e sigaretti (dal 46 al 23%). La perdita di gettito per lo Stato era prevista in 20 miliardi. Si era ipotizzato quindi un aumento di 50 lire dell'accisa sulle sigarette. In serata il ministero delle Finanze ha invece precisato che basterà una lieve ridistribuzione del mancato gettito per compensare questa perdita. Si continuerà a fumare a incremento di spesa zero. BENZINAI. Per favorire la ristrutturazione delle rete dei benzinai è in arrivo un bonus fiscale (onere complessivo: 80 miliardi nel 1999, 50 nel 2000 e 30 nel 2001 ) in base al quale le imprese potranno per il '98 e '99 di una deduzione forfettaria sui ricavi lordi dell'1,1% per i ricavi fino a 2 miliardi, dello 0,6% per quelli tra 2 e 4 miliardi e dello 0,4% per i ricavi superiori a 4 miliardi. La proposta del governo, tuttavia, non ha soddisfato la categoria, che ha proclamato 5 giorni di sciopero. Raffaello Masci Il ministro delle Finanze Vincenzo Visco che ha smentito voci di «sanatorie fiscali»
Persone citate: Tabacco, Vincenzo Visco
Luoghi citati: Roma
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