Cossutta: rispettare la Costituzione di Antonella Rampino

Cossutta: rispettare la Costituzione Cossutta: rispettare la Costituzione «Garantire resistenza delle private ma senza ulteriori oneri per lo Stato» OROMA NOREVOLE Cossutta, lei è il presidente dei Comunisti italiani: perché non avete firmato il manifesto dei laici per la scuola pubblica? «Non abbiamo alcuna obiezione a quel testo, ma ci pare sia necessario portare avanti una battaglia per la scuola pubblica che non si fermi al laicismo, ma che cerchi di avere con sé tutte le forze democratiche. Dobbiamo evitare la contrapposizione tra laici e confessionali, e difendere la scuola pubblica. Una battaglia che deve stare a cuore a tutti coloro che tengono al bene della scuola». Dunque lei non è sfavorevole a sinergie tra scuola pubblica e privata? «Io sono perché venga rispettata la Costituzione. Essa dice che deve essere garantito il diritto d'esistenza delle scuole private, un diritto che non abbiamo mai contestato e che mai contesteremo. Ma ricordiamo che la stessa Costituzione testualmente dice che "tutto questo deve avvenire senza oneri per lo Stato". Dunque, se si tratta di contribuire al diritto allo studio, siamo per intervenire attivamente. Per esempio, pagare i libri di testo, le mense, le spese del trasporto, per le pubbliche e per le private». Dunque, se alla fine si proponesse di scalare dalla dichiarazione dei redditi le rette per le scuole private, Voi sareste d'accordo? «Assolutamente no: perché le scuole private hanno il diritto di esistere, ma chi le vuole frequentare deve pagarsele. Non vi devono essere assolutamente oneri finanziari per lo Stato». Voi siete contrari anche all'emendamento Vii letti, che è un grimaldello per bloccare la parità scolastica. Perché? «Quell'emendamento è totalmente strumentale, perché propone l'eliminazione di un fondo, to- Armando Cossutta gliendo così finanziamenti non solo alla scuola privata, ma anche alla pubblica. Viiletti ipotizza, semplicemente ipotizza, che quel fondo serva poi surrettiziamente a finanziare la scuola privata. E per eliminare questa ipotesi, finisce per togliere soldi a tutta la scuola. Detto questo, e sottolineata la strumentalità della proposta, vorrei dire con chiarezza che la discussione è ormai a un punto che va ben oltre il contenuto di questo emendamento: investe gli orientamenti che deve avere la maggioranza, il governo sul tema della scuola. E dico che se questo emendamento non dovesse essere ritirato da Villetti, io domani proporrò di votarlo». L'Udr dice che chi è contro la parità scolastica, è fuori dal governo D'Alema. «L'Udr, se mi è permesso dirlo, nei confronti del governo D'Alema dice queste e anche tante altre cose assurde o velleitarie. Il punto è che la contrapposizione tra scuola pubblica e privata è una cosa anti-moderna. Perché il moderno diritto di cittadinanza non può fondarsi su un modello di inclusione, cioè di pura sommatoria di parti di società, di pezzi di cultura. La moderna cittadinanza include senza dividere, senza separare, senza discriminare. E quindi, la difesa delle scuole private, quelle confessionali e quelle che sono di formazione delle future classi chngenti, va contro la modernità. E' una reazione di segno antico, una regressione culturale. La difesa di interessi che non sono nemmeno confessionali, ma corporativi e di classe». Antonella Rampino Armando Cossutta

Persone citate: Armando Cossutta, Cossutta, D'alema, Villetti