Un giorno da imputato per Kenneth Starr

Un giorno da imputato per Kenneth Starr Il procuratore del Sexgate alla Camera, dovrà rispondere anche ai deputati democratici Un giorno da imputato per Kenneth Starr Interrogato dai legali di Clinton NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Oggi c'è la deposizione di Kenneth Starr davanti alla commissione giustizia della Camera e il procuratore speciale si è preparato all'evento come faceva Ronald Reagan, ricordando il suo passato hollywoodiano, in vista di conferenze stampa difficili. Facendo cioè «le prove». Alcuni suoi collaboratori si sono calati nei panni dei deputati democratici piii «cattivi» (proprio come gli uomini di Reagan fingevano di essere i reporter più spregiudicati) e lo hanno tempestato di domande «difficili». A qualcuna Starr ha saputo replicare al volo; per rispondere ad altre ha dovuto pensarci un po' e consultare delle carte, ma nel complesso, hanno detto quelli a lui vicini, se l'è cavata bene. Succederà così anche oggi, di fronte alle domande «vere»? Di sicuro c'è che i repubblicani ieri stavano facendo di tutto per facilitargli il compito. Al grido di «non permetteremo di trasformare la seduta sull'impeachment di Bill Clinton in un processo a Kenneth Starr», il presi¬ dente della commissione Gustizia, Henry Hyde, ha cercato di fissare tutta una serie di paletti sia ai deputati democratici che ai rappresentanti di Bill Clinton, anche loro destinati a «controinterrogare» Starr. A questi ultimi ha addirittura tagliato i tempi. Loro avevano chiesto un'ora e mezzo, per bilanciare le due ore assicurate al procuratore speciale per svolgere la sua relazione introduttiva, ma Hyde ha ribattuto che disporranno di non più di mezz'ora. «E' ingiusto», è insorto il portavoce di Clinton, Joe Lockhart, proprio mentre il suo capo si preparava a partire per l'Asia (scelta di tempo forse casuale, sicuramente perfetta). «C'è mia nota di ipocrisia in ciò che stanno facendo - ha aggiunto Lockhart - e una volta smascherata la sua sostanza è: "noi possiamo parlare di quello che vogliamo, voi no"». E infatti pare che Starr abbia intenzione di estendere i capi di imputazione. Piccato dalle critiche ricevute e cioè che dopo quattro anni di indagini sul Whitewater tutto quello che aveva saputo tirare fuori era stata una storia di ses- so - il procuratore ha deciso di fare una specie di ricostruzione «storica» (questo il termine usato dai suoi uomini) per dimostrare che quella di ostacolare la giustizia è una lunga pratica di questa amministrazione. Anche su questo, naturalmente, la Casa Bianca e i democratici sono insorti. Le sedute sull'impeachment di Clinton, dicono, si è deciso di tenerle sulla base del rapporto presentato da Starr e quel rapporto parlava esclusivamente della storia con Monica Lewinsky. Perché voi potete spaziare su tutto e noi non possiamo chiedere conto, per esempio, delle «soffiate» di Starr ai media, dei metodi da lui seguiti durante l'indagine e soprattutto di come è nata la figura di Linda Tripp incaricata da Starr di registrare le telefonate con Monica? Su questo punto, come si sa, recentemente ne sono uscite delle belle che non solo gettano una luce pessima su Starr, ma mettono anche in discussione la pura e semplice legalità del suo comportamento. I repubblicani replicano che siccome su quelle cose sta indagando la giustizia ordinaria, nella seduta della commissione Giustizia non se ne deve parlare. I democratici controreplicano che la commissione è sovrana, che per decidere nientemeno che l'impeachment di un Presidente nulla deve essere lasciato fuori dalla discussione e questo è il punto cui ieri erano arrivate le schermaglie preparatorie, con i democratici che addirittura minacciavano di boicottare la seduta se non fossero state stabilite nonne più eque. In teoria, dunque, c'è perfino il rischio che la seduta abbia inizio con il colpo di scena dei banchi democratici vuoti. Franco Pantere;!: Solo mezz'ora agli avvocati del Presidente che protestano «Non è giusto»

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