Parità scolastica, battaglia alla Camera
Parità scolastica, battaglia alla Camera Il governo tra due fuochi: comunisti e Udr minacciano di uscire dalla maggioranza Parità scolastica, battaglia alla Camera «No alle private», Cobas e studenti sfilano in venti città A Firenze gli studenti in sciopero hanno occupato la stazione di Santa Maria Novella ROMA. L'Udr dice: se la maggioranza non voterà la parità scolastica, noi abbandoneremo il governo. E i comunisti (quelli di Cossutta ma anche quelli «unitari») non staranno più in una maggioranza che forzi la mano per far passare la parità. In mezzo a questi due fuochi c'era ieri il governo, rappresentato da Luigi Berlinguer. Campo di battaglia: l'art. 22 del collegato alla Finanziaria in cui si faceva riferimento a «lire 346 miliardi» da destinare a «innovazioni legislative in itinere». Formula nebulosa, dietro la quale un gruppo di deputati della maggioranza (comunisti, Ds, Verdi, laici e socialisti) ha voluto leggere «parità scolastica», anzi, «soldi alle scuole dei preti». Un emendamento presentato dal socialista Villetti ha fatto deflagrare la disputa. Ieri insegnanti dei cobas e studenti sono scesi in piazza insieme in venti città, contro il progetto di concedere agevolazioni alla scuola privata. Corbi, Masci e Rampino A PAG. 7
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