DIVERSIVO CONTRO L'ISOLAMENTO di Igor Man

DIVERSIVO CONTRO L'ISOLAMENTO DIVERSIVO CONTRO L'ISOLAMENTO VEDERE il vecchio tricolore dato alle fiamme da giovinastri assatanati, sentirci accusare di «complicità col terrorismo comunista», lascia senz'altro perplessi. Sarebbe tuttavia troppo facile, persino volgare, cavarsela con la vecchia battuta «mamma li turchi», che, poi, va riferita ai pirati arabi, ai cosiddetti Saracino non agli animosi figli di Kemal Atatùrk. Che un governo possa mobilitare la piazza perché il primo ministro italiano, correttamente per altro, si rifiuta di consegnare un guerrigliero curdo ch'è sì il capo del Pkk, vale a dire la bestia nera dell'esercito di Turchia, ma non certo Honecker, riesce difficile da accettare. Un paese come il nostro che ha memoria di adunate oceaniche precettate, non può semplicisticamente credere che quelle manifestazioni antitaliane siano spontanee. Certamente ci saranno fra quegli ossessi persone che non ci possono soffrire, ma vorremmo scommettere come la maggioranza dei dimostranti se non pilotata sia aizzata da un governo in debito d'ossigeno. E' in corso ad Ankara un aspro dibattito parlamentare che vede il primo ministro Mesut Yilmaz alle prese con diverse mozioni di sfiducia presentate dall'opposizione. Incentrate, le mozioni, su presunti legami fra il premier e la criminalità organizzata. L'accusa, lo diciamo subito, ci sembra inverosimile epperò non è improbabile che dopo il voto di mercoledì prossimo il governo turco cada. Questo, almeno, ha dichiarato, non senza amarezza, il vice premier, un politico navigato, il signor Bulent Ecevit della sinistra democratica. Igor Man CONTINUA A PAG. 3 PRIMA COLONNA

Persone citate: Bulent Ecevit, Honecker, Kemal Atatùrk, Mesut Yilmaz, Saracino

Luoghi citati: Ankara, Turchia