Finanziaria, è lite sui crediti Inps

Finanziaria, è lite sui crediti Inps I cossighiani escono dall'aula costringendo la Camera a rinviare il voto. Sì alla carbon tax Finanziaria, è lite sui crediti Inps Udr e Polo: così piccole imprese in rovina ROMA. Cartolarizzazione. Così si chiama il marchingegno che rischia di impantanare la Finanziaria in discussione alla Camera. Per questo l'Udr è giunta a un passo dalla rottura e ieri mattina ha abbandonato l'aula. E il Polo ha compiuto lo stesso gesto in serata, minacciando per di più l'ostruzionismo sull'intera manovra. La «cartolarizzazione dei crediti Inps», in sostanza è una emissione di titoli di credito attraverso i quali il governo conta di recuperare almeno 5300 miliardi di quanto dovuto dalle aziende all'Istituto di previdenza. Una manovra che è il cuore di tutte le entrate previste dalla Finanziaria ma che invece, secondo l'Udr e il Polo, non produrrà alcunché se non il soffocamento delle piccole e medie imprese che si troveranno a dover sborsare d'un solo colpo quanto speravano di pagare a rate. «La cessione dei crediti Inps vale circa 8 mila miliardi - ha spiegato Antonio Marzano, economista di Forza Italia - ma il governo pensa di ricavare da questo provvedimento circa 5 mila miliardi. Quindi, i casi sono due: o ci si rimette, o si vuole fare un regalo a qualcuno. In ogni caso, il gettito del provvedimento è assolutamente incerto». Anche se la tempesta è stata violenta, la legge Finanziaria è comunque andata avanti con l'approvazione di importanti capitoli: è passata la carbon tax e, dato che da lì si trarranno i fondi per il «pacchetto lavoro», subito dopo la Camera ha approvato anche quest'ultimo. Poi sono state approvate le norme sulla casa contenute nella manovra (il resto finirà in una legge delega) e le modifiche all'Irap modulata su base regionale. IMPS. La cessione dei crediti Inps vale 5300 miliardi, ma in totale i crediti contributivi vantati dall'Inps valgono 17.236 miliardi. Ora il governo ha deciso di affidare ad una società pubblica e ad un pool di banche la riscossione dei crediti che l'Inps vanta nei confronti degli imprenditori che non hanno pagato i contributi. In attesa dell'effettiva riscossione, le banche verseranno direttamente nelle casse dello Stato l'intero importo, riscuotendo per il servizio una commissione. L'Udr e il Polo concordano nel ritenere che in realtà solo i «titoli di credito buoni» cioè quelli di soggetti solventi potranno essere piazzati. Il resto resterà sul groppone dello Stato che così facendo non riscuoterà affatto i 5300 miliardi previsti, farà saltare i bilanci delle piccole e medie aziende e consentirà solo a qualche banca di arricchirsi. Per ora l'articolo 12 del collegato è sospeso in attesa di una soluzione. CARBON TAX. La controversa «carbon tax» è passata alla Camera. Si tratta di un prelievo che i tecnici definiscono «ad invarianza di gettito», i cui proventi cioè saranno totalmente restituiti sotto altra forma. Nella fattispecie andranno a finanziare l'abbassamento del costo del lavoro. La carbon tax è una imposta che graverà su tutti i combustibili di origine fossile (carbone, gas, petrolio e derivati). La legge fissa delle «aliquote obiettivo» cui questa tassa si dovrà adeguare entro il 2005, questi prelievi verranno scaglionati ogni anno con aumenti dal 10 al 30% di ciascun prodotto. Il primo impatto sarà l'aumento della benzina verde di una cifra oscillante tra le 13 e le 45 lire al litro dal primo gennaio. Il gettito complessivo della carbon tax è stimato in 1.915 miliardi per il '99, 3.830 per il 2000 e 5.745 per il 2001. PACCHETTO LAVORO. Le entrate della carbon tax serviranno per l'abbassamento del costo del lavoro dello 0,82% attraverso l'eliminazione di una serie di contributi obsoleti (asili nido, Enaoli, Gescal eccetera). Per i lavoratori autonomi lo sconto fiscale sul lavoro avverrà in due anni: nel '99 dello 0,35% e dal 2000 dello 0,82% come per il settore industriale. Quanto alla fiscalizzazione degli oneri sociali al Sud viene confermato che sarà prorogata fino 2001 e sarà pari a 1.400.000 lire nel '99, 1.150.000 nel 2000 e 1.050.000 nel 2.001. Inoltre per le regioni meridionali ci sarà uno sgravio contributivo triennale per ogni nuovo assunto. CASA. E passano anche le norme sulla rinegoziazione dei mutui e gli sconti sull'imposta di registro nel caso di acquisto di una nuova prima casa. Le disposizioni sui mutui stabiliscono che nel caso di estinzione dell'originario contratto e di stipula di uno nuovo d'importo non superiore alla residua quota di capitale da rimborsare, si mantiene la detraibilità dall'Irpef degli interessi. Agevolazioni per l'imposta di registro per chi vende la prima casa e ne acquista una nuova entro un anno. Raffaello Masci Marzano (Forza Italia) «Lo Stato non riuscirà a incassare i previsti 5 mila miliardi» Abbassamento del costo del lavoro dello 0,82 percento anche eliminando i contributi per asili nido Enaoli e Gescal Sotto: fon. Antonio Marzano economista di Forza Italia A sinistra: il ministro delle Finanze Vincenzo Visco A destra: il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi Walter Veltroni segretario dei Democratici di sinistra

Persone citate: Antonio Marzano, Raffaello Masci, Silvio Berlusconi, Vincenzo Visco, Walter Veltroni

Luoghi citati: Roma