Guerra Fredda di cartapesta
Guerra Fredda di cartapesta Un giornale russo: missili finti nelle parate sulla Piazza Rossa Guerra Fredda di cartapesta QMOSCA UANDO sfilavano con un rombo assordante per la Piazza Rossa, i diplomatici occidentali svenivano di paura, mentre la tv sovietica li inquadrava in primo piano, per mostrare all'Urss una prova tangibile della sua superiorità militare. La vista di questi sigari di metallo con la micidiale farcitura nucleare aveva scatenato una corsa al riarmo di decine di miliardi di dollari, facendo piombare il mondo nella fobia della bomba. La delusione è arrivata solo dopo decenni: i missili intercontinentali del Cremlino erano incubi di cartapesta. Il termine «virtuale» non era ancora di uso corrente, ma l'idea nella patria di villaggi Potémkin era nell'aria. E cosi il 9 maggio del 1965 il missile globale GR-1 sfilava maestosamente sulla Piazza Rossa facendo venire l'infarto agli addetti militari dei Paesi della Nato. Un ingegnere missilistico ha rivelato al settimanale Vlast di aver costruito per queir «ordigno» un supporto speciale: se si fosse schiantato sul selciato tutto il mondo avrebbe visto cosa c'era dentro. Anzi, che dentro non c'era nulla. Accanto al GR-1 ne sfilavano altri due, prototipi di cartapesta. I lanci di prova originali erano stati un disastro. In quel momento l'Urss in realtà disponeva solo di 4 missili balistici intercontinentali contro i 60 degli Usa e la parità strategica sarebbe stata raggiunta solo nel '70. Ma gli americani non lo sapevano e negli anni successivi hanno costruito freneticamente un enorme e costosissimo sistema antimissile. L'Occidente tremava quando sentiva il leader sovietico Nikita Krusciov annunciare che l'Urss era pronta a sfornare missili «come salsicce». In patria però questa promessa aveva suscitato qualche perplessità: di salsicce la Russia non ne ha mai prodotte abbastanza. E, come si scopre ora, nemmeno di missili. AnnaZafesova
Persone citate: Nikita Krusciov
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