Fazio: «Che tv conformista» di Alessandra Comazzi

Fazio: «Che tv conformista» Record per «Quelli che il calcio», battuti Magalli e Costanzo Fazio: «Che tv conformista» «A Raidue resta almeno la fantasia» IL pomeriggio è di Fabio Fazio, la sera è di Claudia Koll. ('Quelli che il calcio...» su Raidue ha per la prima volta battuto sia «Domenica in» di Ramno, sia (per poco) «Buona domenica» di Canale 5. Sei milioni 108 mila spettatori per Fazio, 6 milioni 41 mila per Maurizio Costanzo, 5 milioni 715 mila per Magalli e Solenghi. Costanzo consolida la sua azzeccata formula domenicale, più azzeccata di quella della concorrenza, «linda e il brigadiere» sfodera una Koll un po' spogliata, con i muscoli lucidi per il sudore dopo la ginnastica e un prodotto di totale disimpegno: a differenza di «Una donna per amico» mancano i «valori forti» (anche se c'è in lei, rude poliziotta, il desiderio di maternità); al suo fianco un attore gigione che le organizza delle storie inverosimili. Fazio ha potuto esibire, questa domenica, il calcio. Dice: «La frammentazione delle partite non soltanto danneggia noi, che sarebbe il meno, ma fa perdere )e unità aristoteliche del calcio. Quindi danneggia il calcio». Unità aristoteliche: si è montato la testa, Fazio, parla del calcio come fosse una tragedia greca? «No, dico solo che il Totocalcio, con questo smembramento del campionato, perde. Comunque l'altro giorno il programma è andato bene perché siamo finalmente riusciti a raggiungere i tre livelli: il livello della "riunione di condominio", che è proprio una nostra caratteristica; il li- Fabio Fazio, il su vello del varietà, anche grazie a Teo Teocoli che quest'anno è strepitosamente in forma; il livello del calcio. Grazie, finalmente, alle partite». E i programmi «nemicb>? «Io le dico di me. Dico che con Freccerò lavoro bene; dico che il cambiamento di rete ha giovato; dico che il sesto anno, per un programma, è quello della crisi, o c'è il boom o è la fine. Insomma, è andata bene». Non teme di ripetersi? «Guardi, sugli allori non ci siamo mai adagiati. Faccio tv in santa o pace, senza mai andare a fare l'ospite da nessuna parte. Non conduco nemmeno "Serenate". E il merito di chi è? Di Freccerò, che mi preserva, in vista del Festival di Sanremo: anche se qualcuno dice il contrario, lui è un aziendalista. Per questo mi tutela». Freccerò aziendalista sembra comunque eccessivo. Lei lo difende in tutto7 «A parte la Carrà, mi dica, quale altro varietà sta andando bene? Almeno Raidue ha mandato in onda due programmi nuovi, "La posta del cuore" e "Serenate". Le uniche novità di questa tv così conformista e poco coraggiosa arrivano comunque da Raidue». Peccato che arrivino anche le censure. Il direttore di Raiuno Sacca dice che il suo Sanremo sarà bello e tutto nuovo. E' vero? «Speriamo non porti male... Se volevano fare di Sanremo la cerimonia del Nobel, non dovevano chiamare me. Secondo me Sanremo è un gioco, e va preso come tale. Un gioco seguito da 15 milioni di persone: e quando mai, i cantanti, hanno occasione di ritrovare una platea così? Perché non vogliono partecipare alla gara? Sarebbe divertente». Avranno paura? Saranno le case discografiche? «Ma no. Sono loro. Io spero che vengano. Perché per me Sanremo è quello: un grande gioco che fa bene alla musica». Alessandra Comazzi «Se Sanremo deve essere come il Nobel, hanno sbagliato a chiamare me» Fabio Fazio, il suo «Quelli che il calcio» è in crescita d'ascolto

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