L'importanza del verbo fare

L'importanza del verbo fare LA LETTERA DI O.d.B. L'importanza del verbo fare GENTILE Signor Piatti, mi dispiace che lei se la sia presa perché non le ho risposto come un oracolo, dato che non lo sono affatto. E al funerale di un mio carissimo amico, Beppe Viola, cronista sportivo dotato di grande umorismo, mi ha fatto piacere che la gente gli battesse le mani, mentre non ho potuto sopportare il fastoso funerale di Lady D. «Oggi - lei mi dice - è di moda "non farsi più la barba", ma non per farla "crescer a onor del mento" che può benissimo essere accettata, se ben curata. Oggi non si fa più la barba penso per pigrizia o perché ormai fan quasi tutti così. Ai miei tempi, si diceva, di una persona in ordine: "quello è sempre con la barba fatta e le scarpe lucide". Ma oggi tutto è ammesso con la perdita dei più elementari valori che regolavano un vivere civile. Altra osservazione! Un tempo, parlando di un nascituro, si diceva: "... la L'impodel vfa rtanza erbo re signora tal dei tali ha avuto un figlio", oppure "... ha dato alla luce un bel maschietto". Oggi si dice "... la signora tal dei tali ha FATTO un figlio! I mass media e persino la Chiesa adoperano questo termine: FARE... Non si fanno più figli! Ho cercato sul dizionario il verbo FARE, si parla di ogni maniera di FARE, ma non ho trovato FARE FIGLI!!! Un tempo solo i cani facevano i cagnolini e i gatti i gattini. Oggi si fanno i bambini. D'accordo, si faranno pure nel grembo materno per opera della natura senza nessuna manipolazione umana. Almeno per ora! L'atto della nascita, così grande miracolo della natura iniziato con un atto d'amore che è la concezione, dopo di che è per lo meno stridente e offensivo pensare a una qualsiasi azione fat tu riera per giustificare il verbo FARE. Sta bene che gli uomini sono degli "animali", ma questi dovrebbero per lo meno cercare di diversificarsi esibendo per quanto possibile quel "cervello" che dovrebbe renderli diversi dal genere animale almeno nelle apparenze». Gentile Signor Piatti, lei parla di moda, ma si tratta invece di uso della lingua italiana che sopravvive adeguandosi. Il verbo fare è un verbo dei più importanti. O almeno nella mia miseria non mi vergogno di essere stato fatto da mia madre e mio padre. Oreste del Buono Egregio Signor Del Buono, è la seconda volta che le scrivo. La prima volta riguardava gli «applausi ai funerali» che per me resta sempre una grande stupidaggine, ma tant'è, è di moda. Allora, rispondendo a quella mia osservazione Ella è stata molto evasiva. Non mi dette ragione né torto. Girò abilmente l'ostacolo da quel bravo giornalista ch'Ella è, ed io fui servito. Questo mio intervento riguarda sempre la «moda» che qualche volta può essere positiva, cioè, che aumenta «in bene» una comodità, un'eleganza ecc. a favore di coloro che a essa si attengono senza preoccuparsi di chi li osserva... Osvaldo Piatti, Torino

Persone citate: Beppe Viola, Del Buono, Gentile Signor Piatti, Oreste Del Buono, Osvaldo Piatti

Luoghi citati: Torino