Detective spaziale contro i truffatori verdi

Detective spaziale contro i truffatori verdi L'Aima, con l'aiuto di satelliti e computer, ha evitato all'Ue di versare sovvenzioni non dovute per 360 miliardi Detective spaziale contro i truffatori verdi Bruxelles promuove l'Italia: ha il miglior sistema antifrode europeo OROMA CCHI dallo spazio contro i truffatori. No, gli Ufo non c'entrano, gli «occhi» sono quelli del satellite-detective che ha fatto risparmiare all'Unione europea la bella sommetta di 360 miliardi, bloccando pagamenti illegali ad alcuni produttori di grano che avevano chiesto contributi europei per aree coltivate inesistenti. A scoprire la tentata frode è stata l'Aima, l'Agenzia italiana per l'intervento sui mercati, che, grazie al contributo dei satelliti, ha rilevato una differenza del 20 per cento fra le domande di aiuto presentate dai produttori per le superila destinate a grano duro e la dimensione reale di quelle aree. Merito del satellite, ma anche del nostro sistema integrato di controllo nazionale, che è riconosciuto da Bruxelles come il migliore d'Europa, visto che è in grado di sovrapporre per via informatica le richieste di aiuto con i risultati dell'indagine satellitare e i dati AGRICOLTURA DI CARTA catastali. E l'Italia ha anche perso il poco invidiabile primato in fatto di truffe ai danni dell'Unione europea, ma si trova in terza posizione dopo la Spagna e la Grecia, mentre è la Gran Bretagna ad aprire la classifica delle truffe sull'Iva e sui dazi alla frontiera. Le frodi sono comunque in calo: un recente rapporto della Commissione europea dice che un numero elevato di truffe continua a verificarsi nel settore agricolo, ma nel 1997 il valore dei casi registrati è diminuto rispetto all'anno precedente, passando da oltre 700 a poco più di 600 miliardi di lire. L'Italia, per parte sua, ha comunicato a Bruxelles di aver scoperto 249 casi di irregolarità per un valore di 60 miliardi, contro gli 800 della Spagna e i 72 della Grecia. Ma, anche se l'Italia non indossa più la maglia nera delle frodi agricole comunitarie, la fantasia dei truffatori è sempre più fertile. La falsa fatturazione, commessa per lucrare altrimenti ingiustificati aiuti alla produzione, resta il cavallo di battaglia tanto al Nord quanto al Sud del Paese, tuttavia non mancano veri e propri colpi d'ala come la stalla denunciata in piazza Navona e che, naturalmente, esiste solo sulla carta, oppure l'olio di girasole turco che si trasforma in extravergine doc nella stiva di un bastimento in navigazione. Cifre ufficiali alla mano, nel 1997 una commissione del Parlamento italiano aveva comunque denunciato frodi commesse nei cinque anni precedenti per 2500 miliardi. Intanto il ministro per le Politiche agricole, Paolo De Castro, promette l'imminente radicale riforma in chiave federalista dell'Amia e promette più rigore. Ma ecco qualche esempio di truffa all'italiana nel settore agricolo. Partiamo dall'allevamento bovino: sia al Nord che al Sud il filone preferito dai truffatori è quello della falsa macellazione. Le Guardia di Finanza ha recentemente scoperto, a Cuneo, il tentativo di incassare 10 miliardi di lire da ottantamila bovini, trasformati in bistecche solo sulla carta. E un mese fa una holding sorta tra Mantova, Castellammare di Stabia e Sorrento tentava di trattenere 40 miliardi di Iva spacciando per nazionali bovini esteri. Ma l'ortofrutta non è da meno: quest'estate le Fiamme Gialle hanno denunciato la sottrazione all'erario di 13 miliardi, per aiuti Ue concessi a fronte di costi mai sostenuti, commessa da un gruppo di operatori siciliani esperti in fatture false. Altro campo molto battuto è quello dell'olio. Infatti gli ispettori comunitari hanno individuato e eliminato un traffico tra Francia e Puglia di olio di girasole spedito via mare e che diventava, strada facendo, olio extravergine di oliva per incassare gli aiuti Ue. Per il vino, invece, il metodo preferito resta quello delle importazioni fraudolente: ben un milione e 190 mila litri di prodotto sospetto sono stati intercettati tra Palermo e Roma la scorsa primavera. Formaggio, per concludere: il rischio attuale è quello di mangiare prodotti caseari fatti con latte in polvere importato come mangime, a tariffa agevolata. Ma presto anche in questo caso arriverà il castigatruffe: presto un colorante innocuo, a base d'erbe, ci dirà se la mozzarella ha effettivamente latte vero nel suo Dna. [v. cor.] Franz Fischler commissario europeo per l'agricoltura

Persone citate: Formaggio, Franz Fischler, Paolo De Castro