Priebke, ergastolo definitivo di Francesco Grignetti

Priebke, ergastolo definitivo Carcere a vita anche per Hass. Il pg militare aveva invece proposto la revisione del processo Priebke, ergastolo definitivo La Cassazione conferma la sentenza ROMA. Erich Priebke e Karl Hass, i due ex ufficiali delle SS condannati per la strage delle Fosse Ardeatine, oggi ottantenni, sono stati condannati definitivamente all'ergastolo. La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha rigettato i ricorsi presentati dai difensori contro la sentenza emessa il 7 marzo scorso dalla Corte di Appello militare di Roma. Il verdetto è giunto in serata. Nel pomeriggio, a sorpresa, il procuratore generale militare Vittorio Garino aveva contestato le conclusioni cui era giunta la Corte militare d'appello (condanna all'ergastolo) chiedendo di rivedere il processo, con particolare attenzione alle attenuanti generiche che i due ex ufficiali meriterebbero. Un discorso per addetti ai lavori, ma che aveva fatto balzare sulla sedia gli avvocati di parte civile. Sì, perché la posizione del pg spalancava la porta della libertà per Priebke e per Hass. I quali, in considerazione dell'età e della salute malandata, sono già fuori da un carcere: Priebke vive in un appartamento di piazza Irnerio, agli arresti domiciliari; Hass si trova in una casa di cura. La sentenza della corte multare d'appello - a giudizio del pg militare - era valida nella parte in cui sostiene che l'eccidio delle Fosse Ardeatine è stato compiuto con premeditazione e con crudeltà. Il pg riteneva anche lui che i due ufficiali, se avessero voluto, avrebbero potuto rifiutarsi di eseguire un ordine tanto criminale. Però rimetteva in gioco la questione degli ordini superiori. «L'ordine di sparare venne dall'alto aveva sostenuto - e questo per due ufficiali inferiori significa che meritano le attenuanti generiche». L'intervento del procuratore generale - la massima carica della pubblica accusa - aveva prevedibilmente entusiasmato gli avvocati di Priebke e di Hass, Carlo Taormina e Giosuè Naso, demoralizzando le parti civili. «Non ci sentiamo in alcun modo rappresentati da queste richieste», aveva detto l'avvocato Marcello Gentili. «Sono richieste che ci lasciano molto perplessi. Registro con soddisfazione, invece, che il pg ha respinto quelle pagine della difesa di Priebke che volevano addirittura "legittimo" l'eccidio», aggiungeva il legale dell'Unione delle comunità ebraiche, Bruno Andreozzi. «Ci aspettiamo che queste richieste non siano accolte, è ovvio - commentava Giovanni Gigliozzi, presidente dell'associazione Anfim (famiglie martiri), in trepida attesa - la semenza di condanna ci sembra logica. Confidiamo. Certo, se Priebke e Hass venissero prosciolti e liberati ci dispiacerebbe moltissimo per il nostro Paese. Vorrebbe dire che le 335 vittime dovrebbero accontentarsi della giustizia di Dio, visto che sulla memoria e sulla giustizia degli uomini non possono contare». Il 7 marzo i due anziani ex ufficiali vennero riconosciuti colpevoli di strage e condannati all'ergastolo. Pena presto commutata in arresti domiciliari per entrambi, ma la difesa di Priebke non si era accontentata. Oltre al ricorso in Cassazione, era stata promossa una raccolta di firme per la liberazione «piena» del condannato. Nell'ottobre scorso circa diecimila firme in calce a una petizione sono state consegnate al presidente della Repubblica, Scalfaro, al segretario generale dell'Onu e al presidente del Consiglio d'Europa. «Erich Priebke è l'unico essere umano ultraottuagenario nel mondo civilizzato a subire da più di quattro anni la restrizione della libertà in attesa di giudizio», era lo slogan della petizione. Francesco Grignetti Ma nessuno dei due ex ufficiali delle SS tornerà in cella Sono troppo anziani resteranno agli arresti domiciliari Accanto, Karl Hass. A destra, Erich Priebke: entrambi sono accusati della strage delle Ardeatine

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