Una tempesta di stelle

Una tempesta di stelle Dalle 20 la Terra attraverserà la scia dei detriti lasciati il 17 gennaio da una cometa Una tempesta di stelle Questa sera lo show, satelliti a rischio LA NUOVA NOTTE DI S. LORENZO CI siamo: alle ore 20 di questa sera la Terra attraverserà la scia di detriti che la cometa TempelTuttle ha lasciato dietro di sé il 17 gennaio scorso mentre si avvicinava al Sole. Mancano dunque poche ore alla tempesta di meteore: un «attacco alla Terra» che potrebbe trasformarsi in uno splendido spettacolo pirotecnico. Il «potrebbe» è d'obbligo: gli sciami di meteore - popolarmente «stelle cadenti» - sono un fenomeno piuttosto capriccioso. Poiché le polveri e i sassolini dispersi dalla cometa sono concentrati, rispetto al percorso della Terra, in un piccolo spazio, non è detto che il nostro pianeta passi proprio nel punto giusto. Non solo: alle 20 questo punto, che si proietta nella costellazione del Leone, non è sopra l'orizzonte dell'Italia (e, più in generale, dell'Europa). Di conseguenza la pioggia di meteore forse riguarderà solo l'Asia centroorientale, dove alle nostre ore 20 sarà già notte avanzata e il Leone starà levandosi sopra l'orizzonte Est. Dobbiamo temere questo bombardamento celeste? Noi che siamo protetti dall'atmosfera certamente no. Qualche rischio lo corrono i 500-600 satelliti artificiali in attività sopra la nostra testa, sia in orbita geostazionaria (per tv, telecomunicazioni, previsioni meteo) sia in orbite più basse (satelliti Gps, di telerilevamento, per telefoni cellulari, sorveglianza militare e ricerca scientifica). La probabilità che uno di questi satelliti venga danneggiato è solo di 1 su 1000. Ma ad ogni buon conto la Nasa ha sospeso le attività spaziali e il telescopio «Hubble» è stato orientato in modo da ridurre al minimo il pericolo. Sono in gioco centinaia di miliardi, e anche la sicurezza della navigazione marittima e aerea, nonché militare: la relativa pace di cui gode il mondo in gran parte la dobbiamo proprio ai satelliti che consentono il controllo reciproco tra Paesi che hanno contenziosi aperti. Schematizzando, le eventualità che questa notte possono verificarsi sono tre. Prima. La tempesta di stelle cadenti avviene, ma sull'Asia: in questo caso noi vedremo so- lo un numero limitato di meteore - qualche decina all'ora da mezzanotte fin verso l'alba. Seconda. La Terra attraverserà un addensamento di detriti cometari un po' più tardi del previsto: avremo noi, allora, lo spettacolo, che durerà poco più di un'ora, tra l'una di notte e l'alba di mercoledì, e potrebbe mostrarci fino a mille scie luminose al minuto. Terza. La Terra passerà troppo lontano dai detriti: in questo caso la speranza è che il fenomeno di presenti il prossimo anno, il 18 novembre 1999, e proprio sull'Europa, ma con l'handicap che in quel giorno in cielo ci sarà la luce della Luna a disturbare lo spettacolo. Infine, benché la «pioggia» delle Leonidi si ripeta ogni 33 anni (che è il periodo orbitale della cometa) c'è anche la possibilità che la Terra non centri lo sciame: in questo caso, prima che si ripresentino condizioni altrettanto favorevoli bisognerà attendere il 2098. Piero Bianucci Lo spettacolo potrebbe durare più di un'ora e presentare mille scie luminose al minuto Le precauzioni della Nasa OUI SI RIMIRANO LE STELLE Saint-Barthélemy (Aosta) Colle del Nlvolet (Torino) Passo della Gardetta (Cuneo) Passo Carlo Magno (Madonna di Campiglio) Altopiano di Asiago (Vicenza) Campo Imperatore (L'Aquila) Castelmauro (Campobasso) Sila (in Calabria) Toppo di Castelgrande (Potenza) Gennargentu (Nuoro) Plano Battaglia (Palermo) Fonte: rivista «Nuovo Orione» m La cometa passa vicin ogni 33,2 a

Persone citate: Carlo Magno, Hubble, La Terra, Orione, Piero Bianucci, Plano Battaglia