«Sfruttano i bambini, boicottatele» di Alessandra Pieracci

«Sfruttano i bambini, boicottatele» «Sfruttano i bambini, boicottatele» Genova, nell'omelia Velenco delle ditte messe alVindice GENOVA. Il nonno gentile che accompagna il nipotino in una campagna idilliaca a mostrargli i futuri minestroni non tragga in inganno i bambini: quel marchio fa capo a una multinazionale da boicottare. Questo il messaggio che lancia dall'altare, e sono ormai tre domeniche, un giovane sacerdote, don Valentino Porcile, trentaduenne viceparroco di Quarto. Alla fine della funzione, viene anche distribuito un volantino con i «Prodotti da boicottare», che vanno dagli indumenti sportivi più noti agli alimentari in genere, dai dolciumi ai cibi per animali. «Ce ne sono ancora tanti ma per oggi fermiamoci qui» dice in chiusura il ciclostilato, dando implicitamente appuntamento alla domenica successiva. «La prossima sarà l'ultima predica in cui inciterò al boicottaggio - annuncia don Valentino - L'omelia non deve essere un comizio. Questo è stato un esperimento all'interno di un più vasto programma destinato ai bambini e ragazzi dai 7 ai 15 anni. Vedremo come hanno raccolto il messaggio. Il mio obiettivo non è certo l'attacco alle singole ditte, ma piuttosto quello di formare nei giovani una mentalità critica nei confronti della realtà che li circonda». Tutto è cominciato quando don Valentino ha comprato una tuta di marca per un bimbo povero che veniva preso in giro da tutta la classe proprio per non aver addosso quel particolare indumento. «Purtroppo ho dovuto dare i soldi alla ...» ha detto nella sua riunione del mercoledì il viceparroco ai bambini. «Perchè purtroppo?» gli hanno chiesto. E lui ha cominciato a spiegare il lavoro minorile, lo sfruttamento dei piccoli in Paesi poveri e lontani, le campagne per la diffusione del latte in polvere contro quello materno che a volte hanno portato a centinaia di morti per l'uso di acqua sporca e inquinata. L'elenco dei prodotti all'indice è lo stesso indicato dalle pubblicazioni di «Mani Tese» o «Amnesty International». Come hanno reagito i bambini? «Vedremo nella riunione di domani se hanno capito quello che volevo dire». E i genitori? «Le mamme e i papà mi hanno chiesto spiegazioni, perchè anche nemmeno loro conoscevano questa realtà». Alle iniziative di don Porcile, comunque, a Quarto sono abituati: tempo fa, sempre durante la messa, aveva invitato tutti a non dare più soldi ai piccoli extracomunitari ai semafori. Una realtà, quella dei piccoli lavavetri e venditori, che lui conosce bene. Molti di quei ragazzini, infatti, hanno il suo numero di cellulare e gli telefonano quando hanno fame: lo chiamano «l'amico del semaforo». Per il futuro, don Valentino intende documentarsi come si deve sui prodotti più anonimi in vendita nei Discount. Alessandra Pieracci

Persone citate: Porcile

Luoghi citati: Genova, Quarto