Giubileo di F. N.

Giubileo Giubileo «Dopo l'intesa il Papa verrà» GERUSALEMME. E' stato al primo piano del Palazzo del Patriarcato latino di Gerusalemme, nel cuore della Città Vecchia, che monsignor Michele Sabbah ha annunciato i festeggiamenti per l'anno 2000, il Giubileo della nascita di Gesù nella sua stessa terra. Oltre che un calendario ancora molto indicativo, Sabbah e il suo piccolo corteo di vescovi hanno portato una filosofia generale e una speranza che è quasi una notizia: la venuta del Papa prima dell'eclissi del millennio. Già il cardinale Etchegaray scriveva nella lettera che annunciava il Giubileo che in questa grande occasione per i pellegrini «di seguire le tracce del nostro Salvatore e di sua Madre», «non si poteva fare a meno di sperare che il papa Giovanni Paolo II potesse egli stesso venire in pellegrinaggio in questa Terra Santa a testimoniare la fede in Cristo». Sabbah, che ha presentato ai giornalisti questa lettera, interrogato su quali sarebbero in realtà le condizioni che renderebbero possibile la visita di cui si parla ormai da molti anni, ha fatto un lieve riferimento alla salute del Papa, e un riferimento molto più sostanzioso alla situazione politica. In buona sostanza, se la pace muoverà i suoi passi, allora per il Papa sarà molto più tacile visitare Gerusalemme. Il tono del documento che spiega il Giubileo, firmato anche dal presidente del Comitato di Gerusalemme vescovo Kamal Hanna Batish, è speranzoso e pacifista, [f. n.]

Persone citate: Etchegaray, Giovanni Paolo Ii, Kamal Hanna Batish, Michele Sabbah, Sabbah

Luoghi citati: Gerusalemme