LA RESA DEL CITTADINO di Luigi La Spina
LA RESA DEL CITTADINO LA RESA DEL CITTADINO Le conseguenze di questo fenomeno che vediamo crescere non solo nelle mitiche regioni del Nord-Est, ma nel cuore di tutte le nostre città, sono assai gravi. La nuova parola d'ordine è che lo Stato non lo si abbatte, come si diceva una volta, ma lo si ignora. L'indifferenza è ben peggio della contestazione, perché alla lotta per pagare meno tasse subentra la guerriglia per eluderle, al rapporto, magari conflittuale ma concreto con le istituzioni, si sostituisce un neoqualunquismo protervo. L'aspetto più curioso e apparentemente paradossale in questo fenomeno è la benevola accettazione da parie dell'autorità pubblica che, anziché ribellarsi alla disdetta unilaterale del contratto sociale cor. i cittadini italiani, in realtà se ne compiace e cerca di sfruttarlo a proprio vantaggio. Altrimenti non si capirebbe perché, ad esempio, i sindaci delle maggiori città o i ministri della nostra Repubblica non cerchino di coinvolgere, con energiche campagne di opinione, gli utenti ad appoggiarli per sconfiggere le corporazioni ribelli del servizio pubblico. La speranza di chi rappresenta lo Stato e, invece, un'altra: quella di debellare la controparte, convincendola che il ricatto sul cittadino non funziona più, per una assenza crescente e fondamentale, quella dell'utente. Ogni giorno, le dimissioni di un numero sempre più cospicuo, appunto, di italiani dal novero di consumatori del servizio pubblico agevola il loro compito, limitando inoltre le esigenze dei residui usufruttuari. Due risultati combacianti e favorevoli per coloro che devono amministrare servizi sempre meno richiesti. Tutti contenti allora, dai teorici liberali dello «Stato minimo», alla Nozick, ai contabili della Ragioneria dello Stato? Peccato che le dimissioni del cittadino alimentino una falsa speranza: che la secessione, non da questo Stato ma dallo Stato, aiuti a vivere meglio, magari cullandosi tra confusi sogni di una identità europea priva di qualsiasi base nazionale. Eppure, per accorgersi della trappola, basterebbe volgere gli occhi ai nostri confini orientali, alla disgregazione dell'ex Jugoslavia, dove l'etnia è sufficiente per giustificare l'orrore e la barbarie di una guerra civile, ma non basta a fondare uno Stato. Luigi La Spina
Persone citate: Nozick
Luoghi citati: Jugoslavia
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