Washington: non date asilo a Ocalan di Andrea Di Robilant

Washington: non date asilo a Ocalan La soluzione preferita è l'estradizione in Germania: fate in fretta, il Pkk raccoglie consensi Washington: non date asilo a Ocalan Neutralità ufficiale, pressioni sotto banco WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Gli Stati Uniti cominciano a premere sull'Italia perché Abdallah Ocalan venga estradato in tempi molto rapidi in Turchia o in Germania. E si oppongono con fermezza all'ipotesi di concedere asilo politico al leader del Pkk. «Ci rendiamo conto che la legge italiana vieta l'estradizione verso Paesi in cui vige la pena di morte», spiegano fonti dell'amministrazione. «Ma Ocalan deve essere processato. E se non in Turchia allora in Germania (dove non c'è la pena di morte, ndr). Siamo assolutamente contrari all'asilo politico». Il Dipartimento di Stato aveva già applaudito la settimana scorsa l'arresto di Ocalan. E ieri il portavoce del Dipartimen- to di Stato James Rubin è tornato a parlare della sua cattura come di «un passo importante nella lotta contro il terrorismo globale». Ha aggiunto: «I governi di Italia, Turchia e Germania (dove pure è stato spiccato un mandato di cattura, ndr) devono lavorare insieme per trovare una soluzione. La cosa importante è che venga processato. Ora si trova in un carcere in Italia, ma ci sono vari mandati di cattura. E a questo punto non è necessario per noi esprimere una posizione più precisa sulla questione. Tanto più che stiamo parlando di tre alleati Nato che sono perfettamente capaci di lavorare insieme su questa vicenda». In pubblico, dunque, gli americani danno la sensazione di voler rimanere fuori dalla mischia creata dall'arresto di Ocalan la settimana scorsa. Ma in privato spingono per accelerare la sua estradizione. «Vogliamo vedere risolta questa situazione il più presto possibile», dicono al Dipartimento di Stato. «Più questa vicenda si trascina e più il Pkk raccoglie simpatie. E questo francamente non è il risultato che vogliamo». Gli americani si rendono anche conto che la questione Ocalan rischia «di mettere a dura prova i rapporti tra l'Italia e la Turchia», due alleati importanti della Nato. E riconoscono che le restrizioni italiane sull'estradizione verso i Paesi in cui vige la pena capitale sono un ostacolo reale. «Ma pensiamo che possa essere aggirato». Ufficialmente la diplomazia Usa rimane neutrale: Turchia o Germania poco importa, basta che Ocalan venga processato. Ma dietro le quinte ha cominciato a spingere più energicamente nelle ultime ore per la «soluzione Germania», che certo non soddisferebbe i turchi, ma forse permetterebbe di chiudere l'incidente più rapidamente. Sempre che il governo italiano e quello tedesco siano d'accordo. Gli americani rimangono abbottonatissimi sulla dinamica che ha portato Ocalan dalla Russia in Italia con documenti falsi. «Sapevamo che a un certo punto si era trovato in Russia e che poi ne era uscito. Ma ne avevamo perso le tracce e adesso scopriamo che era tornato in Russia», assicurano gli americani. Altre fonti diplomatiche insistono che gli americani sapevano benissimo che Ocalan si trovava in Russia. Perché i russi lo hanno lasciato andare in Italia pur sa¬ pendo che sarebbe stato quasi certamente arrestato e che il suo arresto avrebbe provocato un vero pasticcio diplomatico? Una delle spiegazioni che circolano nella capitale americana è che i russi avrebbero interesse a mettere in difficoltà la Turchia proprio nel momento in cui si stanno prendendo importanti decisioni geo-strategiche sugli oleodotti che dal Caucaso dovranno portare il petrolio in Occidente. Uno dei progetti, che è favorito tra l'altro dagli americani, passa per la Turchia. Un altro per la Russia. Andrea di Robilant anco uasi e il ato co? che eri inoltà enndo tra dal Il ministro degli Esteri tedesco Joschka Fischer Il ministro degli Esteri tedesco Joschka Fischer