E Lagrange finì dopo la bocciofìla

E Lagrange finì dopo la bocciofìla Quarantamila volumi, lettere rare, antichi strumenti: ma i contributi arrivano con il contagocce E Lagrange finì dopo la bocciofìla Torino, l'Accademia delle Scienze cataloga i suoi tesori LDTORINO UECENTOMILA volumi, quarantamila periodici, tremila manoscritti e I quarantamila lettere: c'è una miniera culturale a Torino non ancora interamente esplorata, che potrebbe fornire non poche sorprese, visto che tra i soci ebbe intellettuali come d'Alembert e Condorcet, Foscolo e Manzoni, Cavour e Champollion, Darwin, von Humboldt e Einstein. E' l'Accademia delle Scienze di Torino, fondata da Luigi Lagrange, Francesco Cigna e Angelo Saluzzo nel 1757: oggi apre l'Anno Accademico accogliendo il nuovo socio straniero, lo storico Eric Hobsbawm, e assegnando un premio al procuratore di Palermo Gian Carlo Caselli, il «Giuseppe ed Aristide Martinetto», per chi ha operato «per la salvaguardia dei tradizionali principii e valori individuali, oppure per l'eliminazione del malcostume e dell'opportunismo, oppure per la difesa dei diritti dei cittadini». «L'Accademia è a una svolta spiega il presidente Elio Cassetta -: abbiamo ricevuto i primi duecento milioni dalla Compagnia San Paolo, grazie a un progetto curato dal socio Luciano Gallino per avviare la catalogazione della biblioteca e dell'archivio, immettendo i dati nel circuito informatico, Internet compresa». Presto un bando di concorso selezionerà l'impresa (probabilmente una cooperativa) che metterà le mani sul «tesoro» cartaceo dell'Accademia. Il compito non è facile: un libro antico, per essere catalogato, va sfogliato con cura, spesso non ha indici o sommari. Il colpo d'occhio nella Sala dei Mappamondi è imponente: scaffali e boiserie settecentesche, tre piani di antichi volumi molti dei quali rari e introvabili, come il vocabolario francesecinese-latino voluto da Napoleone (che nel 1804 divenne presidente «perpetuo» dell'Ac¬ cademia, anche se a titolo onorario), l'epistolario di Avogadro, l'Enciclopedia originale di Diderot e d'Alembert. Un patrimonio finora inerte, consultabile solo da studiosi presentati dai soci, e con sistemi ottocenteschi. Ma l'austerità dell'Accademia è anche economica: «Abbiamo la fortuna e la disgrazia di essere proprietari di una parte del palazzo - prosegue Casetta - e questo implica molte spese. Viviamo di contributi annuali della Regione, dello Stato e di alcune banche, che ci consentono di svolgere l'ordinaria amministrazione. Abbiamo solo due dipendenti, manca un bibliotecario, mancano sale perla consultazione, per esposizioni». Molti gli oggetti che si potrebbero mettere in mostra, dal Piede Liprando, antica unità di misura piemontese e del Nord Italia, agli strumenti usati da Horace Bénedict De Saussure quando scalò il Monte Bianco. Nelle sale del palazzo del Guarirli (che accoglie anche il Museo Egìzio e la Galleria Sabauda) l'Accademia organizza convegni scientifici - nel giugno scorso furono protagonisti astronomi di tutto il mondo - distribuisce premi internazionali e nazionali, organizza i «Mercoledì dell'Accademia», ciclo annuale dì conferenze ospitato dal San Paolo. Sotto l'egida dell'Accademia l'editore Einaudi sta pubblicando una monumentale Storia di Torino in nove volumi. L'Accademia conta 250 soci, organizzati nelle due classi di Scienze fisiche, matematiche, naturali e in quella di Scienze Morali, storiche e filologiche. «Non voghamo accontentarci di gestire le glorie passate - sottolinea Casetta -. Se la "veritas" che è nel nostro motto, almeno quella porzione di verità che l'uomo è in grado di raggiungere, è alla nostra portata, l'"utilitas" che nel motto l'accompagna, cioè il vantaggio che da essa possano trarne anche altri, non dipende in gran parte da noi». Ma l'Accademia delle scienze, che ha visto passare regni, repubbliche e democrazie, quanto a contributi è negli stessi elenchi delle bocciofile. Carlo Grande //presidente Casetta: «Non vogliamo accontentarci di gestire le glorie passate, ma creare una struttura utile a tutti» L'istituzione fondata nel 1757 dal grande matematico oggi accoglie fra i soci 10 storico inglese Hobsbaumi e premia 11 giudice Caselli La Sala dei mappamondi dell'Accademia delle Scienze

Luoghi citati: Nord Italia, San Paolo, Torino