Un socio francese per Rusconi

Un socio francese per Rusconi Mercato in tumulto: 1000 miliardi di Bertelsmann per la scientìfica Springer Un socio francese per Rusconi //10% dell'editore di «Gente» va adHachette MILANO. Hachette Filipacchi Medias, colosso francese della carta stampata, primo editore di periodici del mondo, è da ieri socio al 10% della Rusconi. E' quindi il gruppo editoriale quotato alla Borsa di Parigi, controllato con il 68% dalla famiglia Lagardère, padrona di Matra, il partner scelto da Alberto Rusconi per sostenere lo sviluppo della casa editrice; una scelta quasi obbligata per gli esperti del settore, visto che le due società erano già alleate al 50% nella Rotocalcografica («noi siamo già soci e fornitori di Rusconi» commentava a settembre Bernard Mellano, responsabile per il Sud Europa del gigante transalpino). Ma è anche un'operazione destinata a lasciare il segno in un mercato, quello editoriale italiano finora quasi impermeabile all'ingresso finanziario dei grandi gruppi internazionali, anche perché non era facile conciliare, come nel caso Rusconi, le logiche delle multinazionali con un settore molto personalizzato, ancora condizionato da una forte impronta famigliare. Pochi anni fa proprio la Rusconi, ad esempio, fu ad un passo da un accordo con Bertelsmann (o, per meglio dire, dalla cessione), ma alla fine non se ne fece niente. Stavolta, invece, l'editore di «Gente» ha deciso di aprire le porte dell'azionariato ad un partner di rilievo. Già a giugno Rusconi si era detto interessato a trovare un socio per poi precisare di «aver avviato discorsi con parecchia gente per cedere non già tutto il nostro gruppo bensì solo una partecipazione minoritaria». A settembre la risposta dei francesi: «Se Rusconi vuole aveva dichiarato Mellano - noi siamo disposti a fare un esame approfondito dei suoi conti. Basta che ce lo dica...». Ieri, infine, l'annuncio di un'intesa che, a prima vista, accontenta tutti: Rusconi, perché Hachette si è accontentata di una quota modesta, il 10%, che non dovrebbe insidiare la gestione del gruppo. Hachette, perché ha saputo sfruttare l'occasione per rafforzare la sua posizione sul mercato italiano dove già dispone della joint venture con Rcs in «Elle» e «Elle décor». In questo modo il gruppo, che vanta un giro d'affari di 13,3 miliardi di franchi (circa 4 mila miliardi di lire), centra l'obiettivo di allargare il suo raggio d'azione internazionale. Oltre a testate leader del mercato francese, da «Elle» a «Paris Match», e diversi quotidiani («Le Provengal», «Le Meridional» e «Nice Matin») Hachette conta infatti 170 periodici in 30 Paesi, dopo aver lanciato indiversi mercati (tra i più importanti Spagna, Giappone e Russia) più di sessanta testate negli ultimi sei anni. Dopo le nuove intese tra Bertelsmann e Mondadori, primi frutti di «un'alleanza strategica», come ha precisato l'amministratore delegato Maurizio Costa, il mercato editoriale italiano registra oggi il rafforzamento di un altro colosso internazionale. Anche questo settore, finora protetto dalle barriere linguistiche e dalle inefficienze di casa nostra (costi e carenze del servizio postale, arretratezza del sistema distributivo, scarsa propensione degli italiani alla lettura), sembra ormai entrato nell'era della globalizzazione. Certo, restano i confini linguistici e culturali, ma si profila comunque un mercato unico dell'editoria grazie a joint-ventures, concentrazioni finanziarie, partner¬ ship nelle varie fasi di creazione e alleanze commerciali. L'obiettivo, insomma, è di abbassare i costi e di raggiungere dimensioni finanziarie sufficienti per integrare le attività tradizionali (libri, riviste, quotidiani) con i nuovi canali di vendita multimediali (Internet, soprattutto). In questa cornice si inscrive un'altra operazione clamorosa: per un miliardo di marchi (poco meno di mille miliardi di lire) Bertelsmann sta per concludere l'acquisizione della Springer di Berlino, la più importante casa editrice del mondo nel settore scientifico, 2300 dipendenti, che pubblica 418 riviste e periodici specializzati. Perché una valutazione del genere per un'azienda che ha un fatturato di 700 milioni di marchi? La risposta è che Bertelsmann ha voluto rafforzarsi in un settore che la vedeva in ritardo rispetto ai britannici di Pearson e agli anglo-olandesi di Reed Elsevier e l'editrice olandese Walters Kluwer. I tre concorrenti, a suon di miliardi di dollari, si sono assicurati nei mesi scorsi le migliori società scientifiche, scolastiche e giuridiche in vendita nel mondo anglosassone. L'obiettivo è quello di garantirsi in questo modo un primato strategico nell'editoria specializzata, da collocare nei vari servizi in rete. Il futuro della società dell'informazione, del resto, sta nel controllo del sapere... Ugo Bertone AFFARI INTERNAZIONALI PI EDITORIALI Fonte: biknd 'teareon include Simon &Schusterprofomio PEARS0N W01TERS BERTELSMANN KLUWER VNU EMAP HAVAS HACHETTE

Persone citate: Alberto Rusconi, Bernard Mellano, Filipacchi, Maurizio Costa, Mellano, Pearson, Reed Elsevier, Springer, Ugo Bertone

Luoghi citati: Berlino, Europa, Giappone, Milano, Parigi, Russia, Spagna