Nella stagione dell'Euro i banchieri escono dall'ombra

Nella stagione dell'Euro i banchieri escono dall'ombra OLÌ UOMINI E GLI AFFARI Nella stagione dell'Euro i banchieri escono dall'ombra L'era dell'Emo ha già sortito mi primo effetto, diciamo così «democratico». Ha messo i banchieri in piazza. Aristide Canosiani (Rolo Banca), Lucio Rondelli (Credito Italiano), Andrea Comba (Fondazione Crt), Dino De Poli (Fondazione Cassamarca) e Paolo Biasi (Cariverona), ossia i presidenti delle cinque banche che si sono unite nel polo Unicredito, sorridevano nei giorni scorsi a piena pagina dai quotidiani in una foto di gruppo con lettera aperta ai clienti. Assicuravano «valore», chiedevano «collaborazione». Nel frattempo, banchieri centrali come Hans Tietmeyer si vedono costretti a alzare barricate contro politici impiccioni come il neoministro tedesco delle Finanze Oscar LafonAndrea taine, che in¬ comba siste sul ribas- Wim Duisenberg so dei tassi (in Italia il governatore Antonio Fazio si è affrettato a calare di un punto il Tus non appena il comunista Massimo D'Alema ha messo piede a palazzo Chigi. Meglio non scherzare con il fuoco). Coalizzati, i banchieri centrali mettono poi apertamente le mani avanti contro la prossima (primo gennaio) invasione di campo della superbanca europea presieduta da Wim Duisemberg. Cosicché, in attesa del colpo di starter, a loro volta gli eletti della Bce «esternano». E perfino lo schivo Tommaso Padoa Schioppa si concede alla stampa. Crollano, insomma, abitudini secolari che volevano i banchieri costantemente «nell'ombra». Salvo balzi verso la luce nel caso di crack, spesso accompagnati da morti violente (Michele Sindona e Roberto Calvi) o più discreti suicidi, usanza questa in voga nella riservatissima Ginevra, opportunamente dotata di lago. Oggi imperativi di marketing o lotte per la sopravvivenza condannano i re di danaro al proscenio. Crollati i cordoni di protezione, ecco il presidente della Deutsche, Rolf Breuer, e quello di Commerzbank Martin Kohlhaussen lanciarsi strali da Baruffe chiozzotte, ecco il segretissimo Enrico Cuccia costretto ad assistere al pubblico sciorinamento dei panni di via Filodrammatici. Anche questi miracoli dell'Euro, grande livellatore di non comuni mortali. Poveri banchieri. La crisi dell'Asia sta sballando i loro conti, costringendoli a accelerare Tommaso concentrazio- Padoa Schioppa Rolf Breuer ni di cui non si sa bene il risultato finale. Il vicedirettore generale di Bankitalia, Pierluigi Ciocca, cifre alla mano dimostra infatti che in Italia la spinta a fusioni e alleanze, almeno fino ad oggi, ha avuto l'effetto di ridurre la redditività delle banche, mentre il presidente della Consob, Luigi Spaventa, boccia le «fusioni all'italiana», vale a dire le unioni senza fusione attraverso holding capofila che, tra l'altro, non portano risparmi di costi. Al Crédit Suisse First Boston il presidente e amministratore delegato Alien Wheat, parlando in generale, ammette che «forse tutto andrà a posto» ma è ancora impossibile prevedere quando, mentre a Londra molte filiali di grandi istituti inaugurano una «nuova austerità» cancellando il tradizionale Christmas Party. Sempre in Italia, crisi, Euro e globalizzazione hanno ragione perfino di alcuni «salotti buoni». Vediamo, ad esempio, l'amministratore delegato di Olivetti, Roberto Colaninno, conquistare attraverso una sorta di leverage by out mascherata, la fortezza di Ivrea, con accanto Emilio Gnutti, bresciano di Lumezzane e amministratore delegato di Hopa, a dargli man forte nell'impresa. Vediamo due torinesi doc, Luigi Giribaldi e Cornelio Valetto, iniziare sulla vecchia Snia una scalata destinata a salire di intensità, e Luigi Orlando, padrone della Smi e uno dei grandi esponenti dell'alta aristocrazia industriale, uscire da Hdp. In attesa di nuove alleanze nel settore dell'auto dopo Enrico le nozze Cuccia Daimler-Chrysler (il presidente della Ford, Alex Trotman dà per certo un futuro prossimo di fusioni a catena), Cecilia Danieli, presidente del gruppo omonimo, preconizza una stagione di concentrazioni anche tra i big dell'impiantistica siderurgica. Intanto, nella Svizzera che ha rifiutato un posto nell'Euro, la Ciba decide di unire in joint-venture le sue specialità chimiche presiedute da Rolf Meyer con quelle della Cleriant, presieduta da Rolf Schweizer e controllata da Sandoz. Per la gioia delle signore che amano le griffe ma devono stare attente al budget familiare, sbarca a Serravalle Scrivia la McArthur Glen, grappo specializzato nel proporre al dettaglio capi firmati a prezzi scontati. Costruirà, appunto a Serravalle, un mega centro che sarà pronto per la Pasqua del Nuovo Secolo. Come promette Byrne Murphy, amministratore delegato della McArthur Glen inglese, jointventure tra la casa madre Usa e la British Airport Authority. Quella stessa Baa che è alleata alla Cir di Rodolfo De Benedetti nella conquista degli Aeroporti di Roma. A riprova che a Milano, per quanto riguarda shopping e affari, saranno i cinesi i giapponesi del Duemila, ecco la Bank of China decidere di aprire una filiale nel capoluogo meneghino. Indirizzo: via Santa Margherita, dove era la sede della Banca Mercantile Italiana e dove, prima della fine della Seconda Guerra Mondiale, stavano di casa le terribili SS. Valeria Sacchi Cecilia Danieli Andrea comba Wim Duisenberg Tommaso Padoa Schioppa Rolf Breuer Enrico Cuccia Roberto Colaninno Cecilia Danieli