«Che brutta figura la Rai» di Alain Elkann

«Che brutta figura la Rai» INTERVISTA LA REPLICA DELIA CONDUTTRICE SABINA Guzzanti, la Rai ha censurato l'imitazione di Daniela Fini nella «Posta del cuore». Che ne pensa? «E' molto grave quel che è accaduto. Del resto io penso che cose di questo genere esistano anche nei giornali. E ve ne sono anche di più gravi, ad esempio sull'informazione. Per fortuna la censura sul nostro sketch è avvenuta in modo goffo plateale. Almeno ci consentirà di parlare della censura, e del fatto che esista... Per questo può anche essere un fatto gratificante». Avete offeso la moglie di Gianfranco Fini o no? «No, non l'abbiamo offesa per niente. E poi questo non è l'argomento del contendere». E quale sarebbe, allora? «Noi criticavamo il modo di pensare di Daniela Fini, non la persona. Criticavamo, soprattutto, il razzismo omossessuale che è tipico di una certa destra, e la nostra era una risposta civilmente impegnata. Prendere in giro Daniela Fini non è uno degli schemi principali della mia vita». Adesso che cosa farete? «Prenderemo in giro questo razzismo in altro modo». Avete già pensato a un altro personaggio? «No, ma ci penseremo presto». Come spiega l'improvviso ritorno della censura? «Non saprei dire. Soprattutto non me lo so spiegare a tre puntate dalla fine della trasmissione. E non si dica che Daniela Fini non è un personaggio noto, e che abbiamo violato la sua privacy: la moglie del leader di An parla tutte le domeniche alla radio quando si discute sulla Lazio, e poi, soprattutto, è la consorte di Gianfranco Fini. Se lei non è un personaggio pubblico, come facevo io a conoscerla visto che non siamo mai stati a cena insieme?». «Che brutta figura la Rai» Sabina Guzzanti: goffi e fuori tempo «Non abbiamo offeso proprio nessuno Criticavamo solo un modo di pensare» Come ha vissuto questo fatto che riguarda la sua attività professionale? «Temevamo da tempo un intervento, anche se quell'imitazione è già andata in onda per quattro puntate, facendo picchi di audience molto alti e il tormentone "ciao ciao sei frodo" aveva avuto grandissimo successo tra il pubblico. Insomma, era un personaggio gradito dai telespettatori. E' possibile che ci siano ragioni interne alla Rai che hanno suggerito l'intervento, ma non le conosciamo. Parlo di fatti e movimenti interni al- l'azienda». Di che movimenti parla? «Senta, forse stanno cercando di mettere in difficoltà Carlo Freccerò. Se non di farlo fuori... Io penso che potrebbe trattarsi di una faida interna: era stata sua l'idea di inserire un "beep" sul nome della Fini, trasmettendo comunque lo sketch. E' una Rai lottizzata, e suppongo che quelli in quota ad An si siano mobilitati. Ma sono solo supposizioni». I suoi rapporti con l'azienda come sono? «Il presidente Zaccaria mi ha tele¬ fonato dopo la prima puntata, per ringraziarmi per la trasmissione che definì intelligente. E c'era già la parodia della signora Fini». Com'è il rapporto fra satira e politica nel nostro Paese? Per esempio ora che è premier e non segretario di partito, D'Alema vi dà più spunti? «E' più efficace prenderlo in giro adesso. E' difficile prendere in giro un perdente, non ci si prova gusto, vengono i rimorsi». Preferisce fare Prodi o Berlusconi? «Berlusconi fa sempre ridere perché è naturalmente buffo, è sempre divertente, ma lo "trattiamo" meno di un tempo». Lei e D'Alema vi conoscete? «L'ho conosciuto quando l'ho intervistato, poi ci siamo visti alla festa di Cuore a Montecchio». E che rapporto avete? «Con nessuna delle persone di cui si fa satira si ha un rapporto». Lei insegue i suoi personaggi, li studia? «Quando faccio satira mi informo, certo. Quando non sto lavorando leggo meno quel che fanno». Suo padre Paolo è amico di Cossiga: lei prenderebbe in giro l'ex Presidente? «Molto volentieri, ma non lo posso fare per ragioni anagrafiche e fisiche. Inoltre la voce non sarebbe imitabile, lui è troppo anziano e ha una voce profonda. E poi c'è un lavoro di preparazione che non ho avuto il tempo di fare». Lei come si definirebbe, un'attrice? «Sì sono un'attrice, faccio anche molto teatro, cinema ne ho fatto poco, però sono anche una persona che ama molto inventare e scrivere programmi. Anzi, forse sono più un'autrice-regista che un'attrice vera e propria». E' timida? «Sì, abbastanza, anche se sono migliorata col tempo e oggi posso parlare anche in modo sensato e fare molte meno gaffes». Come vive quando non lavora? «Non ho abitudini, se non lavoro leggo e scrivo in funzione della creatività, perché mi piace e cerco di tenermi in esercizio». La sua Valeria Marini ultimamente è cambiata? «Sì rispetto al Pippo Chennedi Show adesso la Marini è anche un po' conduttrice e devo farle fare da spalla agli altri». La vera Marini le piace? «Di solito i personaggi che faccio si liberano, la Marini mi diverte farla perché è surreale, come quando litiga con la scala. Insomma è autonoma la mia Marini, è diversa, io non penso mai alla vera Marini». La vera Marini è intelligente? «Non lo so, dopo che ci siamo incontrate non è scattata curiosità reciproca, lei è molto presa dalla sua immagine, cosa che io non capisco. La finta Marini ha più sfaccettature e è meno concentrata su se stessa». Anche il suo D'Alema è immaginario? «Non è un'imitazione tradizionale quella. Io non so come sia davvero D'Alema. Certo qualcosa ho colto ma non è quella la cosa più interessante». E Prodi? Le dispiace che non sia più primo ministro? «Non è un politico a cui ci si defeziona. Appartiene come storia e modi alla de, e io non ho mai votato de, e lui non mi ha fatto cambia re idea». Cosa pensa della satira di Strìscia la Notizia? «Ricci è molto simpatico, è la prima persona con cui ho lavorato in tv. Ha quell'atteggiamento piratesco che a volte dà risultati che condivido. Striscia la notizia con ìacchetti e Greggio mi piace ed è la formula più efficace». Condurrebbe Striscia, magari con Valeria Marini? «Non lo so, mi piace di più pensare una cosa dall'inizio...ma forse la farei...ma non so se funzionerebbe». Alain Elkann «Zaccaria chiamò alla prima puntata per farmi i complimenti» Sabina Guzzanti mentre imita Valeria Marini nella «Posta del cuore»

Luoghi citati: Delia, Lazio, Montecchio